all’intervista a Livio Di Tullio sul Secolo XIX di oggi |
Il segretario PD abbassa ancora il livello del dibattito politico locale insultando un sindaco legittimamente eletto e enumerando slogan rifritti: le “molte occasioni di sviluppo” della provincia, il fatto che “senza lavoro pure l’ambiente ne risente”, l’ ”opportunità preziosa” rappresentata dalla piattaforma di Vado…leggi… Il tutto esposto con evidente livore a dimostrare che il PD si trova all’angolo e non sa più come affrontare il proprio fallimento, locale e nazionale. Il partito che, dopo la chiusura delle grandi fabbriche, non ha saputo proporre un’alternativa che non fosse distruzione dell’ambiente e cementificazione spinta, è ora terrorizzato dall’idea di farsi sfuggire l’ultimo grande affare di una lunga stagione di vecchia politica. Infatti, checché se ne dica, la piattaforma di Vado è in forse e, fortunatamente, non solo per merito dell’Amministrazione vadese, ma per debolezze progettuali e finanziarie. Se il progetto fosse in regola non servirebbero i continui annunci di partenza lavori, ci sarebbero i fatti. Riguardo all’accusa di aver diviso la città, sappia Di Tullio che tanti vadesi hanno votato questa Amministrazione pur non provenendo dai comitati e avendo sempre detto sì a tutto quello che, nel tempo, è piombato sulla loro testa; hanno scelto il cambiamento pur non volendo rinnegare tutto ciò che di positivo i partiti politici hanno rappresentato nella storia del nostro paese. Non è questo il caso del PD che tenta di nascondere le proprie incapacità e di conquistare credibilità lanciando accuse a casaccio che nemmeno i tanto vituperati “comitati del no” utilizzano, avendo imparato, loro sì, a diffondere conoscenza e dibattito a favore di una crescita della comunità. Nel caso specifico della piattaforma Maersk, fino ad oggi non hanno sbagliato un colpo e questo, purtroppo, il PD non vuole ammetterlo. Vivere Vado |