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Viabilità di Savona

Ancora modifiche alla viabilità  di Savona.
A quando un po’ di sensibilità ecologista nei nostri amministratori?
Ancora modifiche alla viabilità di Savona ma quando si istituisce un senso unico o si introducono divieti di svolta, per i ciclisti, circolare diventa un’impresa quasi impossibile e rischiosa.
L’ultimo caso è quello dell’incrocio tra V.Giusti  C.so Tardy e Benech e Via Calamaro dove chi proviene ad esempio da v.Giusti non può più svoltare a sinistra verso il centro città ma è costretto ad arrivare alla rotonda di c.so Tardy e Benech e tornare indietro.  Se fare…
…questo “allungamento” di percorso in auto congestiona la circolazione e aumenta la coda alla rotatoria, farlo in bicicletta è in aggiunta anche più pericoloso soprattutto se si circola con bambini al fianco. Lo stesso problema ce l’ha chi proviene da v.Calamaro e deve svoltare a sinistra. Da ciclista convinto non riesco a comprendere come mai le amministrazioni savonesi  continuino ad essere in controtendenza rispetto ad altre città o ad altri paesi europei, visto che si parla sempre più di una uniformità europea, rispetto a favorire e incoraggiare l’utilizzo delle biciclette come vero mezzo di trasporto. Questo è solo l’ultimo caso infatti a Savona sono innumerevoli gli incroci che rendono difficile e pericolosa la vita al ciclista e i sensi unici che gliela rendono più lunga.

Solo qualche esempio. Le tante strade con corsia del bus obbligano il ciclista a circolare ovviamente nella corsia auto mantenendosi sulla destra cosa che sorprende, spiazza e fa irritare chi sopraggiunge in auto il quale il più delle volte, dopo aver suonato, sorpassa sulla destra cioè nella corsia bus. Basterebbe una pista ciclabile anche solo larga un metro. La pista ciclabile di c.so Ricci, la si può percorrere solo verso nord (lo sapevate?) ma tanto per il ritorno si viene teletrasportati a casa!? Il ponte sul  Letimbro di fronte alla Provincia che ha due corsie auto a senso unico più quella del bus in senso contrario ma di una pista ciclabile verso la stazione oltre al bus niente, ma che importa, i ciclisti pedalano un po’ di più e vanno a passare sull’altro ponte.

A quando un po’ di sensibilità ecologista nei nostri amministratori? Basterebbe copiare da altri paesi dove le biciclette sono benedette dalle Amministrazioni, non ostacolate.

In attesa che fare? Si può sempre praticare l’arte tutta italiana di arrangiarsi, ovvero circolare in bici come dove ci pare?

Massimo Bolla

 

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