CARI AMICI VICINI E LONTANI Giunge in queste ore notizia della ventilata chiusura dell’ex Vitrofil di Vado Ligure. Data la mia non giovane età conservo la memoria della lotta e dell’occupazione nei primi anni settanta dell’APE, di cui poi la Vitrofil prenderà il posto.
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Come si usa dire è un nuovo colpo all’economia industriale della nostra provincia. Ma, credo, sia bene non fermarsi alla singola chiusura e alle molto situazioni di crisi che sembrano affliggere,con particolare accanimento, il comprensorio vadese. Il che in presenza del raddoppio della Centrale Tirreno Power e della piattaforma Maerks, fieramente e giustamente avversate dall’amministrazione comunale di Vado Ligure, induce quanto meno a nutrire qualche sospetto. Da tempo infatti le ben note oligarchie locali, non sufficientemente avversate dalle parti sociali, anzi talvolta sostenute, sono alla ricerca di possibili masse di manovra per forzare le resistenze degli enti locali. Il tutto avviene purtroppo nella latitanza di alcune forze del centrosinistra (PD, IDV e talvolta anche SEL) desiderose, forse di riconquistare posizioni di potere, localmente messe in discussione dall’esplicita volontà dell’elettorato. Sul ruolo del centro destra non è neppure il caso di parlarne. Il presidente della provincia Vaccarezza parla già esplicitamente da sé con inerzia e silenzio.
Torno alle oligarchie per dire che, anche la disinvolta richiesta di inoltrare domande di assunzione per la piattaforma Maerks (le domande sono state 2000), vanno nella direzione di utilizzare, come si sarebbe detto un tempo, pressione di massa sui comuni di Vado e di Quiliano per ridurli a più miti consigli. Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato, ma che se spesso ci si azzecca.
Spero di sbagliarmi. Spero che lavoro e ambiente possano andare d’accordo. Tuttavia la questione sviluppo è centrale nella situazione savonese. E mi sia consentito un forte giudizio critico sul cosiddetto Istituto per lo Sviluppo, pagato anche da noi cittadini. L’operato di questo ente è per lo più sconosciuto o quanto meno irrilevante, governato purtroppo da ex uomini politici, forse in attesa di qualche inauspicabile rentreè.
La politica è una cosa nobile, perchè significa dedicare alla cosa pubblica il proprio tempo piuttosto che pensare a sé. Ma chi colleziona cariche in modo direttamente proporzionale alla chiusura dei posti di lavoro sta forse pensando a qualche possibile nuovo approdo ai lidi parlamentari, sostenuto magari dal centro sinistra. Il sottoscritto e il minuscolo nuovo partito d’azione non ci stanno.
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