VENTI DI PARTECIPAZIONE

 
FINE DELL’ESPERIENZA DI “VENTI DI PARTECIPAZIONE”
Leggiamo sulla stampa le parole dell’assessore Lugaro a proposito della fine dell’esperienza di “Venti di partecipazione”, un’occasione mancata che doveva essere importante per Savona…LEGGI… 
Pensiamo che il compito cui viene delegato un amministratore sia proprio quello di realizzare un sogno di città  condiviso con i cittadini, certo al di sopra di quello che può essere il dovere di un funzionario o un commissario. 
 Pensiamo anche che parlare di partecipazione in urbanistica come di “voli pindarici” indichi che siamo trent’anni in ritardo rispetto a quello che in gran parte del mondo si sta facendo, anche con diversissimi orientamenti politici, e che ormai viene richiesto anche nei bandi europei, nazionali e regionali e nelle legislazioni locali. 

Escludere i cittadini dal dibattito sulla trasformazione della città significa pensare che gli unici titolati a discutere di urbanistica siano solo quelli che portano avanti i propri interessi privati.

La strada per la partecipazione non può e non deve essere solo l’assemblea, e gli Open Spaces potevano essere un buon metodo, da praticare e perfezionare, per costruire un dialogo tra i savonesi e gli amministratori. Questo dialogo poteva servire a non far nascere i comitati e le proteste dell’ultimo minuto, i malcontenti, a limitare i danni alla popolazione che deve essere aiutata ad interessarsi per tempo ai problemi della trasformazione della città, e che troppo spesso non coglie i segnali di chi tutti i giorni presta attenzione a cosa sta per succedere sul territorio.

Partecipazione non è solo informazione su decisioni già prese o ascolto di proposte estemporanee, più o meno condivisibili, elaborate da singoli o da gruppi; la semplice informazione è quella che può riuscire a dare l’Assessore (“sarò io a convocare e dirigere le assemblee”) nel gestire i rapporti con i cittadini e con le componenti di una città delle dimensioni di Savona, su tutti gli argomenti di competenza dell’Amministrazione.

Ci era sembrato di percepire nell’Assessore al decentramento un’attenzione a questi temi senz’altro superiore all’atteggiamento supponente tenuto da altri componenti della giunta. 

Uno sguardo rivolto a quello che di buono viene fatto al di fuori di casa nostra ci può aiutare a costruire una città sempre più amica.    

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