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Vado Ligure. Uniamo i puntini…e guardiamo che cosa si vede

Su il secolo di ieri 9 maggio vediamo un’intera paginata – nella sezione Economia e Marittimo – dedicata alle meraviglie del porto di Vado Ligure che si rinnova in senso ecologico: addio al carbone, arriva il caffè!….LEGGI

C’è da essere contenti, sembra una prospettiva interessante e si spera che funzioni.

Però guardando il TG3 dell’8 maggio alle 14.30 si era visto che a La Spezia – dove si mobilitano oggi più o meno gli stessi volumi attesi a Vado Ligure con piattaforma Maersk a regime e Refeer terminal – ci sono parecchi problemi per la gestione del retroporto nonostante ferrovia, caselli autostradali e spazi per la logistica siano ben più strutturati che a Vado (anche la Vado immaginata nel 2025).

L’ottimismo per il futuro si ridimensiona un po’…

Tornando al Secolo XIX  sempre nella sezione Economia e Marittimo, voltiamo pagina e troviamo un trafiletto sul nuovo terminal container che MSC costruirà a Valencia….LEGGI

Facciamo due conti facili facili… Come mai a Valencia i privati  mettono i 3/4 dei soldi necessari per costruire un terminal container che gestiranno per 35 anni e a Vado invece meno di 1/3 con garantiti 50 anni di concessione?

Ora anche la soddisfazione per quanto fatto finora dalle autorità locali e nazionali per Vado rischia di ridursi parecchio…

Certo sono riflessioni e domande che dalle nostre parti è meglio non fare ma speriamo che i Vadesi (e tutti i contribuenti italiani) prima o dopo le facciano e uniscano i puntini facendo emergere una visione più chiara di come si sostiene lo sviluppo dalle nostre parti …e di chi paga i costi.

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