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Vado Ligure. La delicata situazione di Bombardier. Il parere del Consigliere di minoranza Elisa Spingardi


A Vado Ligure l’emergenza Coronavirus ha fermato non solo i lavori per l’adeguamento delle infrastrutture al transito dei mezzi pesanti ma anche, più in generale, l’economia che ha subito un vero e proprio stop (vedi l’area di crisi complessa che per ora non ha portato a nessun risultato concreto).

Ci si interroga, oggi, su quale potrà essere lo scenario del dopo pandemia, soprattutto per i settori produttivi locali.

La vendita del comparto ferroviario della Bombardier alla francese Alstrom sta, infatti, creando molte preoccupazioni tra lavoratori e non dello stabilimento di Vado Ligure.

L’incontro richiesto dai sindacati all’Azienda e al Governo per discutere della vicenda è saltato proprio a causa dell’emergenza sanitaria in atto e, quindi, continua il clima di incertezza.

Il Sindaco di Vado e i Sindacalisti hanno già espresso il loro disappunto.

Uominiliberi ha voluto sentire anche l’opinione di un Consigliere di minoranza del Comune di Vado Ligure, Elisa Spingardi.

La situazione è molto delicata e lascia spazio a perplessità. Oggi si parla di una trattativa che potrebbe essere portata a termine nella prima metà del 2021 (tempistiche dettate in epoca pre-pandemia), se l’Antitrust darà l’ok. Ci si chiede se le nozze tra Alstom e Bombardier daranno veramente vita al nuovo gigante dell’industria ferroviaria, alimentando la produzione dello stabilimento vadese. Alla luce della odierna crisi economica che inevitabilmente si aggraverà al termine dell’emergenza sanitaria anche per l’arresto delle attività produttive sul territorio nazionale, è più che mai necessario avere la sicurezza che una eventuale partnership sia in grado di rilanciare Bombardier, a partire proprio dallo stabilimento di Vado Ligure tutelandone, ovviamente, l’occupazione. Le possibilità ci sono – continua l’avv. Elisa Spingardi – e Bombardier ha buone carte da giocare. A Vado Ligure si producono i treni ad alta velocità e vicino allo stabilimento c’è la tanto discussa piattaforma che, in quanto sprovvista delle necessarie infrastrutture viarie per la circolazione delle merci, necessiterebbe di collegamenti ferroviari. Il settore è in crescita ma spetta ora più che mai alle Autorità e al Governo valorizzare adeguatamente quella che è un’eccellenza per il nostro territorio”.

 

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