Nei giorni scorsi, l’arrivo della portacontainer Cosco Shipping Nebula al porto di Vado Ligure è stato salutato con toni trionfalistici. Con i suoi 21.000 TEUs, si tratta della nave più grande mai attraccata nello scalo savonese, un evento che, secondo alcune narrazioni ufficiali, testimonierebbe la crescente centralità del porto ligure nelle rotte commerciali globali.
Tuttavia, analizzando meglio la vicenda, emergono dettagli che ridimensionano l’entusiasmo. In realtà, la Cosco Shipping Nebula avrebbe dovuto attraccare al porto del Pireo, come di consueto, ma un’attesa di dieci giorni ha spinto la compagnia a deviare la nave su Vado. Una decisione dettata non tanto da una strategia logistica innovativa, quanto piuttosto da una necessità operativa legata al sovraffollamento del porto greco.
Va ricordato che il porto di Vado è controllato per il 40% dalla compagnia cinese Cosco, mentre il porto del Pireo è sotto il controllo della stessa Cosco per il 67%. In altre parole, lo scalo ligure è stato semplicemente una tappa alternativa all’interno di un circuito di porti già sotto il controllo della multinazionale cinese, piuttosto che una scelta strategica dettata dalle caratteristiche infrastrutturali di Vado.
Un altro aspetto curioso riguarda il destino dei container scaricati: secondo quanto riportato da La Stampa, essi verranno successivamente prelevati da altre navi, invece di essere smistati via terra. Le ragioni non sono del tutto chiare, ma potrebbero essere legate a due fattori: da un lato, la nota inefficienza della viabilità stradale nella zona, dall’altro, la natura del carico stesso, che potrebbe contenere materiali pericolosi o soggetti a particolari restrizioni di trasporto su gomma.
Insomma, al di là delle dichiarazioni entusiastiche, la vicenda della Cosco Shipping Nebula sembra raccontare più una necessità logistica che un successo infrastrutturale per Vado. Un aspetto che meriterebbe maggiore attenzione, soprattutto quando si parla del futuro dei nostri porti e della loro reale competitività nello scenario internazionale.