Vado Ligure – Cinquanta posti di lavoro in cinque anni

Sono passate oltre due settimane, da venerdì 28 settembre 2018, quando i lavoratori di Bombardier hanno tenuto l’originale corteo “a corrente alternata” per le strade di Vado Ligure. Manifestazione organizzata per esternare il disagio, dovuto al perdurare dello stato di incertezza dei carichi di lavoro, che potrebbe portare a mettere in discussione lo stabilimento di Vado Ligure già alla fine del 2019 (LEGGI).

Non possiamo aspettare che ci venga detto qualcosa a fine ottobre. Al momento la sopravvivenza della fabbrica di Vado è fissata alla fine del 2019, contando anche i mesi previsti di cassa integrazione straordinaria per l’area di crisi industriale. Poi c’è il vuoto. Il governo ormai deve passare dalle parole ai fatti” è quanto dichiarato da Andrea Mandraccia, segretario riconfermato della Fiom-CGIL di Savona (Il Secolo XIX 29 settembre 2018). Mandraccia scarica la colpa della situazione di Bombardier sul governo giallo verde.

Ricordiamo che analoga manifestazione “a corrente alternata” si tenne anche per la vertenza Mondomarine, alla fine di settembre 2017, con gli esiti che ci si possono immaginare. (LEGGI)

La situazione di incertezza sui carichi di lavoro di Bombardier si protrae dall’estate 2016, quando furono annunciati 104 esuberi, a causa della perdita di una commessa di treni regionali per Trenitalia, commessa assegnata ad Hitachi Rail Italy. Esuberi trasformati in incentivazioni all’esodo volontario, con l’intervento degli ammortizzatori sociali per l’area di crisi complessa del savonese.

L’ultimo incontro, per discutere della vertenza di Bombardier al Ministero dello sviluppo economico (MISE), di cui è reperibile una nota ufficiale, è quello del 22 settembre 2017 alla presenza dell’ex Vice Ministro Teresa Bellanova (PD-ex CGIL) (LEGGI)Le organizzazioni sindacali, che attendevano questo incontro, hanno espresso delusione per assenza di risposte certe, ma si dovrà attendere quasi un anno per arrivare, il 17 luglio 2018, al presidio senza sciopero, davanti al consiglio regionale ligure, per richiedere una mozione di sostegno alla vertenza.

Il voto favorevole del Consiglio regionale ligure, porterà all’incontro del 25 luglio a Roma presso il MISE, senza esiti sostanziali e particolari proteste da parte di lavoratori e sindacati. Seguirà un nuovo vertice il 27 settembre. Dei due confronti (25 luglio, 27 settembre 2018) non sarebbero rintracciabili le minute pubblicate dal MISE.

L’incontro del 25 luglio 2018, secondo le dichiarazioni rilasciate dal capogruppo del PD in Regione, Giovanni Lunardon e dal senatore Vito Vattuone (PD), pare essere stato di basso profilo politico ed aver disatteso le richieste del consiglio regionale: “la riunione è stata ancora interlocutoria ed è stata aggiornata al 26 settembre”. L’unica nota positiva, secondo i due esponenti PD, sarebbe che “tuttavia è importante sottolineare quanto dichiarato dal vicepresidente Europa di Bombardier che ha assicurato la volontà del gruppo di mantenere lo stabilimento italiano di Vado Ligure”. I due rappresentanti del PD sottolineano inoltre che “spiace dover constatare purtroppo che ad un incontro importante come quello che si è svolto questa mattina fosse assente la parte politica del Governo, nonostante fosse stata esplicitamente richiesta dai sindacati e dall’ordine del giorno approvato nei giorni scorsi in Regione. Non c’era il ministro, non c’era il vice ministro, non c’era neppure il sottosegretario. C’era solo il vicecapo di gabinetto del ministro Di Maio. Non esattamente il massimo dell’impegno politico da parte del Governo in una vertenza così importante per la Liguria”. (IVG 25 luglio 2018)

La situazione dopo l’incontro tenuto al MISE, il 27 settembre 2018, è stata illustrata nel consueto comunicato stampa da Andrea Mandraccia, segretario FIOM-CGIL Savona (LEGGI). In questo ultimo incontro, verrebbero ribaltate le assicurazioni ricevute dal gruppo Bombardier solo due mesi prima e non verrebbe più garantito il mantenimento del sito oltre la fine del 2019.

Incalzati dai lavoratori, i tranquilli sindacati savonesi, colti evidentemente di sorpresa, hanno indetto uno sciopero a corrente alternata per il 28 settembre.

Manifestazione Lavoratori Bombardier del 28-09-2018

Secondo il recente rapporto del Servizio Studi della Camera dei deputati datato 5 ottobre 2018il mercato ferroviario nazionale sarebbe interessato, da diversi anni, dal programma definito “cura del ferro”. Programma volto a favorire un rafforzamento del trasporto ferroviario, per garantire un miglior equilibrio sulle modalità di trasporto di persone e merci. Il nuovo Piano Industriale 2017-2026 del Gruppo FS Italiane prevede investimenti per 94 miliardi di €, di cui 73 miliardi per le infrastrutture, 14 miliardi per il materiale rotabile e 7 miliardi per lo sviluppo tecnologico. Alla luce di ciò, lo stato di crisi in cui versa lo stabilimento di Bombardier Vado di Ligure sarebbe dissonante con quelli che sono gli investimenti in fase di realizzazione.

Bombardier è anche una grande multinazionale che in questi anni ha ottenuto numerose commesse dallo Stato Italiano, tramite le sue controllate Trenitalia e Mercitalia Rail. Si pensi alla commessa dei locomotori E464, prodotti in 728 esemplari, al FrecciaRossa 1000, o alla recente commessa in cui Mercitalia Rail ha ordinato 40 locomotive di ultima generazione TRAXX3DCKV  a corrente continua.

E464 – FrecciaRossa – Traxx DC3

La posizione del Governo, è quella espressa dal vice capo di gabinetto Giorgio Sorial, secondo cui le multinazionali non possono solo chiedere, ma devono anche dimostrare di voler investire nel nostro Paese, redistribuendo un po’ dei molti profitti fatti in passato. Posizione che andrebbe verosimilmente interpretata, nel senso di una più uniforme redistribuzione dei carichi di lavoro tra i vari siti produttivi europei di Bombardier. Un esempio è Hitachi Rail, con stabilimenti in diverse parti del continente europeo, avendo investito anche in Italia, oltre alle commesse assegnate su base nazionale, sarà in grado di realizzare materiale rotabile per diversi altri mercati (LEGGI).

Anche se apparentemente orfani dei consueti riferimenti, i sindacati savonesi sono sempre molto legati alla politica. Al termine della giornata di agitazione del 28 settembre, CGIL, CISL e UIL hanno inviato un originale comunicato via Facebook alle istituzioni ed alla politica locale, chiedendo letteralmente che “batta un colpo”.

I destinatari del comunicato sono Giovanni Berrino (Fratelli d’Italia), assessore regionale al Lavoro e politiche attive dell’Occupazione ed Andrea Benveduti (Lega di Salvini), assessore regionale allo Sviluppo economico.

Benveduti – Berrino

Di seguito il collegamento alla pagina Facebook della CGIL di Savona (LEGGI).

Al momento in cui si scrive, su questo post, non si rilevano “like”o interazioni da parte dei due assessori. A Facebook manca ancora la funzione del protocollo e/o della ricevuta di ritorno.

Nell’epoca dei social media ormai si lotta con tablet e smartphone. I sindacati savonesi non si fanno trovare impreparati ed apprendono le tecniche di lotta, direttamente dal capo del Governo nonché Ministro dell’Interno Matteo Salvini (Lega), il quale impartisce gli ordini di respingimento dei migranti, alla Guardia Costiera, tramite Facebook o Twitter. Pratica che il caudillo milanese Salvini deve, a sua volta, avere appreso dal Presidente U.S.A. Donald Trump. I sindacalisti nostrani dimenticano però che i tweet del Presidente americano Trump, hanno il peso della prima potenza politica, economica e militare, seppure in declino.

I tranquilli sindacati savonesi paiono non ricordare cheBombardier è una grande multinazionale canadese con sedi europee a Berlino e naturalmente in Canada. Ragionevolmente, pensare di incidere sulle strategie di una multinazionale appellandosi alla sola politica locale, tramite social media, vuol dire, quanto meno, essere un poco sprovveduti. L’appoggio dei lavoratori che manifestano il proprio disagio sociale sarebbe altrettanto fondamentale, possibilmente non a corrente alternata.

Anche Monica Giuliano (PD), sindaco di Vado Ligure e Presidente della Provincia, all’unisono con i sindacati, sul caso Bombardier, adotta la tecnica dello scaricabarile “Governo e parlamentari liguri battano un colpo”(RSVN 29 settembre 2018)

La Giuliano evidenzia inoltre l’inadeguatezza del governo giallo-verde del cambiamento, sulle scelte strategiche fondamentali “il problema non è il rapporto con Hitachi, quello ammesso che vi fosse porterebbe a qualche anno di lavoro o poco più. Il problema è capire questo governo cosa intende fare della rete ferroviaria e quali strategie di sviluppo abbia per alta velocità, trasporto regionale e trasporto merci e quali possibilità nel quadro di questo piano che oggi non c’è abbia Bombardier per un suo inserimento”.

Giuliano – Toti

Per Monica Giuliano (PD) con l’approssimarsi delle elezioni amministrative si deve cogliere ogni possibilità di annuncio di posti di lavoro a Vado Ligure. Cinquanta posti di lavoro in cinque anni (10 all’anno), per l’insediamento di un parco gru nelle aree ex Tirreno Power, sono sicuramente un grande successo. Per l’annuncio, visti i risultati del PD in Liguria, si deve però andare a braccetto con il Presidente della Regione Giovanni Toti (Forza Italia). Peccato che la sola Bombardier vale oltre 500 posti più l’indotto, nel caso venisse chiusa o pesantemente ridimensionata. (SavonaNews – mercoledì 17ottobre 2018)

Mandraccia

Andrea Mandraccia, in occasione della sua riconferma a segretario della Fiom CGIL di Savona, fa alcune riflessioni riguardo alle prospettive dei bandi dell’area di crisi complessa ed allo stato di difficoltà in cui si trovano le principali realtà industriali metalmeccaniche savonesi Piaggio Aerospace e Bombardier“ stiamo quasi vivendo una situazione comica: abbiamo possibili nuovi soggetti industriali in arrivo (sperando di concretizzare prima possibile l’insediamento di nuove aziende), ma dall’altro potremmo perdere settori strategici”. (IVG 10 ottobre 2018)

Mandraccia, ha le idee molto chiare e pare confondere il tragico con il comico.

Di Maio – Salvini

Tra governo giallo verde che di strategie industriali preferisce non parlarne, viste le molte contraddizioni dei due azionisti di governo Matteo Salvini (Lega) e Luigi Di Maio (Movimento 5 Stelle), sindaci che in prossimità delle elezioni amministrative adottano la strategia dello scarica barile e sindacalisti che confondono il tragico con il comico, i lavoratori vadesi sono sicuri che dieci posti all’anno per i prossimi cinque anni non glieli toglie nessuno.

Condividi

Lascia un commento