La provincia di Savona, con 4.438 transazioni nel 2017, pari a 159 contratti ogni 10mila abitanti
secondo questa statistica, è stata la provincia italiana più attiva. La crescita del numero di contratti stipulati, rispetto all’anno precedente, è stata solo dello 0,4%, ma bisogna tenere conto che in termini relativi si era già ai livelli massimi. Il sito di informazioni economiche SavonaUno, riprendendo la notizia de “Il Sole 24 ore”, aggiunge che le provincie di Savona (+1,1%) e della Spezia (+1,4%) presentano prezzi degli immobili in crescita rispetto al secondo semestre 2017, mentre l’andamento regionale risulterebbe globalmente negativo (-2,7%), trascinato in basso dalle altre due province liguri, Imperia (-4,1%) e Genova (-3,7%). Inoltre, “Savona è anche la città più cara della Liguria, con un costo medio pari a 2.164 euro al metro quadrato; seguono Imperia (2.060 euro/mq), La Spezia (1.923 euro/mq) e Genova (1.691 euro/mq).” I segnali della ripresa del mercato immobiliare, in particolar modo in provincia di Savona, potrebbero essere uno dei motivi per l’operazione immobiliare sulle aree ex Ferrero Di Vado Ligure, che secondo i progetti dovrebbe potare alla realizzazione di volumetrie per attività commerciali e residenziali a ridosso dello stabilimento di Bombardier (Il Secolo XIX 19 luglio 2018 – LEGGI). In giallo le aree ex Ferrero Al momento, le aree ex Ferrero sono oggetto di uno scontro tra la Regione Liguria, a maggioranza centrodestra, competente per il rilascio delle licenze commerciali, che ha dichiarato ammissibile una nuova struttura di vendita, mentre il comune di Vado Ligure, di centrosinistra, competente sull’assetto urbanistico, avanzerebbe delle riserve sotto quest’ultimo punto di vista. Ex sede Coop Vado Ligure Bisogna notare, che a Vado Ligure la sede della ex Coop di Via Cesare Cantù è in via di ristrutturazione funzionale (in pratica è stata demolita), per la realizzazione, presumibilmente, di nuove attività commerciali. Nel giro di poche centinaia di metri dal centro di Vado Ligure, si verrebbero quindi a trovare numerosi centri commerciali, l’esistente Molo 8.44, dalle alterne fortune, quello già in fase di realizzazione nelle aree ex Coop e quello Az, nelle aree ex Ferrero, in corso di espletamento delle pratiche urbanistiche. Per il centro commerciale Az, sulle aree produttive ex Ferrero, per quanto sembrerebbe che nei vari piani regolatori approvati nei decenni scorsi, queste aree siano state destinate per il fine commerciale ed abitativo, come già avevamo fatto notare in un precedente articolo (LEGGI), la vicinanza allo stabilimento produttivo di Bombardier, potrebbe costituisce una notevole contraddizione. Come noto, lo stabilimento Bombardier si trova in crisi dall’estate 2016 quando, a causa di una mancata aggiudicazione di una commessa per Trenitalia per il trasporto regionale, era stato annunciato il licenziamento collettivo per 104 lavoratori (poi gestito su base volontaria per la concessione degli ammortizzatori sociali per l’area di crisi complessa). Ad oggi, i tranquilli sindacati savonesi, anche tenuto conto degli interessi che si muovono in prossimità delle aree occupate dallo stabilimento di Bombardier, hanno tenuto un profilo molto basso per questa vertenza. In realtà, all’inizio, gli esuberi sembra fossero 106, ma in una estenuante trattativa pare che i sindacati savonesi siano riusciti ad ottenere la riduzione a 104, poiché nel frattempo avevano lasciato l’azienda due dirigenti, una memorabile vittoria. Bisogna evidenziare però, che due dirigenti, in termini economici, hanno un peso ben diverso rispetto a due normali lavoratori. Come ha precisato la Fiom CGIL savonese in una nota stampa su SavonaUno del 20 luglio 2018 (LEGGI), il piano industriale presentato da Bombardier, successivo ai 104 licenziamenti, si basa su carichi di lavoro per 120.000 ore annue, rispetto alle 240.000 pre licenziamenti. Ad oggi, di queste 120.000 ore, se ne sarebbero concretizzate solo 60.000 per l’aggiudicazione di una commessa per dei locomotori merci per Mercitalia. I sindacati savonesi contesterebbero fortemente che parte della commessa dei locomotori merci per Mercitalia, sia realizzata negli stabilimenti Bombardier in Germania. Bisogna però notare che non vi è evidenza storica che, misure di contestazione che si limitino unicamente a comunicati stampa o a invio di email o fax, abbiano mai portato a qualche risultato, tanto più verso una multinazionale, come già facemmo notare in un precedente articolo (LEGGI). Comunque, i sindacati ed i lavoratori di Bombardier sarebbero in attesa, da diversi mesi, di poter incontrare il Ministero dello sviluppo economico (MISE) per discutere dello stato di crisi. L’ultimo verbale di incontro, rintracciabile sul sito del MISE, sarebbe datato 22 settembre 2017 (LEGGI), dove si rimanderebbe a successivi incontri, “non appena vi saranno notizie riguardanti le gare per aggiornare i presenti sulla evoluzione della situazione”. Nei mesi successivi, sarebbero state inviate diverse richieste di incontro al MISE, evidentemente senza troppa convinzione da parte dei sindacati savonesi e quindi senza neppure ricevere risposta, di cui si è più volte documentato in precedenti articoli (LEGGI). Solo nelle ultime settimane e con il solleone alle porte, pare che i sindacati savonesi si siano resi conto che il tempo stia inesorabilmente passando. L’incontro pubblico organizzato presso la società di mutuo soccorso di Vado Ligure lo scorso 13 luglio, per sensibilizzare la politica, le istituzioni e la popolazione sul problema occupazionale dello stabilimento Bombardier, ha avuto scarso interesse nei parlamentari eletti sul territorio e negli assessori regionali (forse più interessati al centro commerciale Az). La Stampa di domenica 15 luglio titolava “Assemblea sindacale per la Bombardier viene snobbata dai parlamentari savonesi”. La politica sembrerebbe avere abbandonato i sindacati savonesi. Bisogna però ricordare ai sindacati savonesi, che non sanno condurre una battaglia in difesa del lavoro in modo autonomo dalla politica, che la politica che ha disertato l’incontro pubblico del 13 luglio è anche quella che è risultata vincitrice delle ultime elezioni politiche del 4 marzo 2018. Nel comune di Vado Ligure, il Movimento 5 Stelle con 1700 voti (34,34%) è risultato il primo partito, seguito dalla coalizione di centrodestra a trazione Lega di Salvini, che con 1426 voti (28,80%) è risultata la coalizione più votata. (Risultati Camera dei deputati Collegio 02 – Savona). Una bella contraddizione per chi crede nella politica. Evidentemente per il governo giallo verde (Lega di Salvini – M5S), guidato dai due vicepremier Matteo Salvinie Luigi Di Maio, la principale emergenza è quella della caccia al rifugiato/migrante, in uno dei paesi con il minor numero di rifugiati per numero di abitanti (Internazionale 18 giugno 2018), o aprire nuovi centri commerciali in un territorio già saturo, i problemi del lavoro verranno al limite affrontati -in forma assistenzialista- con qualche norma sparsa qua e là nel decreto dignità, in fase di conversione. Monica Giuliano (PD) sindaco di Vado Ligure e Presidente della Provincia di Savona, prendendo atto della situazione di disinteresse verificatasi durante l’incontro pubblico del 13 luglio, sollevandosi dalle proprie responsabilità di dirigente di centrosinistra, dichiara «Siamo vicini ai lavoratori, ma dobbiamo essere supportati da un iter che solo Regione e Governo possono realizzare». Di Maio – Salvini – Toti – Giuliano I sindacati savonesi non si fanno sfuggire il consiglio del sindaco di Vado Ligure, organizzando per martedì 17 luglio una delegazione di lavoratori di Bombardier, in un viaggio della speranza, al consiglio regionale ligure. Bisogna ricordare che in situazioni meno gravi, i lavoratori di Bombardier al consiglio regionale ligure, nel dicembre 2013, vi arrivarono in sciopero con manifestazione (LEGGI), ottenendo successivamente quanto richiesto. Presidio Bombardier del 17 luglio 2018 Secondo quanto riportato su La Repubblica (LEGGI), nella seduta del consiglio regionale del 17 luglio il disinteresse regnerebbe sovrano, anche se “il Presidente della Regione Giovanni Toti si è più volte affacciato in aula, votando anche l’ordine del giorno su Bombardier.” Auguriamo ai lavoratori di Bombardier, che la Regione Liguria sia coerente con il voto espresso dal suo Presidente. Landini – Pasa Andrea Pasa neo segretario generale della CGIL di Savona -estraneo alla politica-, dopo un intenso periodo a presentare e moderare conferenze sui più svariati temi, supportato anche dall’ex segretario nazionale Fiom Maurizio Landini, assume in prima persona la guida della delegazione di Bombardier al consiglio regionale ligure, chiedendo all’assemblea che si faccia carico “in previsione dell’incontro del 25 (luglio ndr) al Ministero dello sviluppo economico di sollecitare il governo nazionale perché sia presente con un rappresentante politico”ed ancora “si chiederà una cosa che chiediamo dal 2016, si chiederà lavoro. Si chiederà al gruppo di portare le commesse che ha negli stabilimenti tedeschi, per commesse italiane, nello stabilimento di Vado Ligure e chiediamo, ripeto dal luglio 2016 che lo chiediamo, un intervento sollecito con Hitachi per quanto riguarda una commessa che è quella dei treni regionali.” (VEDI) Sono passati due anni dal luglio 2016, nessuno sembra abbia ancora ascoltato le richieste di lavoratori e sindacati savonesi, comunque nessuno tra lavoratori e sindacati ha mai alzato troppo la voce, eppure molti lavoratori di Bombardier sono in cassa integrazione da quasi due anni, con notevole perdita di reddito. Ci sarebbe giunta notizia che, negli ultimi giorni, attorno al perimetro dello stabilimento Bombardier, pare si aggirino non ben identificati addetti per effettuare, probabilmente, delle prospezioni geologiche nel terreno o qualcosa di affine. Non sia mai che qualcuno voglia accertarsi che il terreno paludoso della zona, oltre che un centro commerciale, sia in grado di supportare le pile di container della nascente piattaforma APM Terminals. Si augura ai lavoratori di Bombardier (e savonesi in generale) la migliore fortuna per l’incontro del 25 luglio, presso il ministero dello sviluppo economico. I sindacati savonesi non sempre hanno saputo interpretare al meglio gli interessi dei propri iscritti e dei lavoratori, a causa della difficoltà ad attuare politiche autonome del lavoro. A titolo scaramantico si riportano alcuni passi de “Il fallimento Perfetto”di Bruno Lugaro. “La prospettiva di grandi speculazioni immobiliari era il collante che teneva insieme gli interessi di facoltosi imprenditori locali, amministratori pubblici, partiti (il Pds in prima fila) e cooperative rosse. Tutti uniti in una specie di rapporto osmotico al quale non si sottrassero neppure i sindacati.” “Le tensioni sociali si limitarono ad alcuni cortei di fronte all’Unione Industriali, alla Prefettura, e a qualche animato consiglio di fabbrica.”Oggi, aggiungiamo, neanche più questi. Sempre a titolo scaramantico per i lavoratori vadesi in generale, bisogna notare che Massimo Zunino (volpe argentata) tra i personaggi de “Il Fallimento perfetto” che al tempo ricopriva la parte di assessore comunale all’urbanistica del Comune di Savona, promosso a deputato alla Camera per i DS e PD, successivamente nel 2014,sotto il Governo Renzi, nominato presidente di Mistral Air, la compagnia aerea di Poste Italiane (LEGGI), probabilmente con il compito di risanarla e rilanciarla. Dal giugno 2018 è stato paracadutato a Vado Ligure a guidare Sat, l’azienda vadese che si occupa di servizi ambientali in vari comuni della Provincia. Auguriamoci che questo giro delle sette chiese, a cui i lavoratori Bombardier stanno assistendo ormai da diversi anni (ed ugualmente quelli di Piaggio Aerospace) non sia un alibi per i sindacati savonesi, per fare ricadere un eventuale insuccesso nella vertenza Bombardier su governi meno “amici” di quelli che si avevano in passato. Articoli Correlati “Un parco archeologico di industria del paleolitico” per Vado LigureBombardier – Sarà un nuovo fallimento perfetto?Area di crisi complessa – Solo mance elettorali?Bombardier – I metalmeccanici savonesi hanno perso credibilità?Area di crisi complessa – Piaggio e la svendita dei metalmeccanici savonesiPiaggio – La Liguria che verrà non è solo DisneylandArea di crisi complessa – La ripresa si espande robustaArea di crisi complessa – Piaggio e la difficile scelta dei candidatiArea di crisi complessa – Frutta secca e candita per Piaggio |