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Vado Ligure –  Bombardier, prosegue lo stato di incertezza

Da circa una decina di giorni è scaduto il termine che le organizzazioni sindacali savonesi si erano poste  per trovare una possibile soluzione alla vertenza che dall’estate del 2016 interessa lo storico stabilimento di produzione di materiale rotabile Bombardier Transportation Italy di vado Ligure.

Secondo l’articolo del Secolo XIX del 19 giugno 2019 con l’esaurirsi della commessa dei locomotori Traxx DC3 per Mercitalia Rail, dopo le ferie, i lavoratori di Bombardier rischierebbero di trovarsi senza carichi di lavoro, con conseguente drastico taglio occupazionale. A fronte di questa drammatica situazione le tranquille organizzazioni sindacali metalmeccaniche savonesi,lo scorso 17 giugno, hanno indetto la prima di otto ore di sciopero a fine turno. Ad oggi, non è chiaro se siano state effettuate le successive altre sette ore di mobilitazione (LEGGI).

Sulla vertenza di Bombardier è intervenuto anche il vicepremier, ministro dello sviluppo economico e del lavoro Luigi Di Maio (5 Stelle) che, il 17 maggio, ha visitato il sito produttivo di Bombardier durante il tour elettorale per le elezioni europee ed amministrative (VEDI). Il vicepremier Di Maio ha assunto l’impegno, tra l’altro, di iniziare un percorso affinché lo stabilimento Bombardier continui a rimanere un eccellenza del territorio con tutte le funzioni produttive presenti (produzione, progettazione, manutenzioni). A tale riguardo è stato annunciato un tavolo ministeriale per il 6 giugno.

Al momento in cui si scrive, di questo tavolo ministeriale non sarebbe ancora reperibile un verbale sul sito del MISE, ci si domanda il motivo.

Luigi Di Maio in visita allo stabilimento di Bombardier il 17-05-2019

Con il nuovo piano industriale 2019-2023 del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (LEGGI), dopo pochi giorni dalla visita del vicepremier Di Maio, il 4 giugno, è seguita la formalizzazione dell’acquisto di 14 Frecciarossa 1000 al consorzio tra Hitachi Raile Bombardier, che secondo stime sindacali porterebbe due anni di lavoro. La commessa del valore di 575milioni di euro (60% Hitachi – 40% Bombardier) sarà realizzata negli stabilimenti italiani delle due società, garantendo un forte indotto dal punto di vista economico e occupazionale per il settore industriale in Italia, è quanto riportato nel comunicato stampa di Trenitalia (LEGGI).

Altri carichi di lavoro nell’ambito del piano industriale delle ferrovie proverrebbero da 100 locomotori destinati al trasporto merci, di cui una prima parte della produzione è già in corso nello stabilimento Bombardier di Vado Ligure oltre a 7 treni per trasporto passeggeri (65,8milioni di €) già assegnati, lo scorso 7 maggio, dalla Provincia di Bolzano alla filiale italiana della multinazionale canadese Bombardier (LEGGI).

Con questi carichi di lavoro concretizzatisi negli ultimi tre mesi e quelli potenziali, continuare a parlare di crisi del sito produttivo Bombardier di Vado Ligure risulterebbe una notevole contraddizione. Il fatto che non si abbiano ancora notizie che Bombardier, a fronte della disponibilità dei clienti istituzionali a fornire carichi di lavoro, non abbia ancora presentato un piano industriale è un ulteriore contraddizione. Contraddizione che, nell’interesse dei lavoratori, i sindacati metalmeccanici savonesi pare si siano dimenticati di evidenziare.

Altro fatto di rilievo ed altra notevole contraddizione, a fronte della disponibilità dei clienti istituzionali a fornire carichi di lavoro a Bombardier, è che dallo scorso aprile il sito produttivo di Vado Ligure è anche oggetto della cessione del ramo d’azienda dell’ingegneria, propedeutica alla produzione. Cessione dell’ingegneria che rischia di essere un licenziamento mascherato in mancanza di adeguate garanzie o accordi di programma in sede istituzionale, soprattutto se la società cessionaria non presentasse parametri economici, contrattuali, occupazionali e certificazioni di qualità equivalenti a quelli della cedente. Con questa cessione, sarà ancora in grado la filiale italiana di Bombardier di fare fronte alle opportunità che offre il piano industriale delle ferrovie, anche in relazione all’annuncio di Trenitalia che la commessa del Frecciarossa 1000 sarà realizzata negli stabilimenti italiani delle società aggiudicatarie?

Sul fatto che la cessione dell’ingegneria presentasse degli aspetti alquanto singolari, la nostra redazione è venuta in possesso dell’atto di cessione.

Sull’atto risulterebbero ceduti: attrezzature ed arredi del valore 21.250€, voucher annuali per l’anno 2019 per beneficiare dei servizi aziendali pari a Euro 9.776€, assicurazioni sanitarie obbligatorie per l’anno 2019 pari a 13.000€ relative ai dipendenti trasferiti, disponibilità liquide immediatamente disponibili per 701.554,64€ (pari alle passività relative a ferie arretrate e TFR), contratti di lavoro per 50 dipendenti.

Il prezzo di cessione è stato determinato in Euro 44.026, valore che risulta pari alla somma di attrezzature ed arredi, voucher annuali per l’anno 2019, assicurazioni sanitarie obbligatorie per l’anno 2019.

Sembrerebbe quindi più che altro una cessione ai saldi di fine stagione visto che Bombardier a fronte di beni del valore di oltre 745.000€, esclusi i contratti di lavoro e quindi le competenze e l’esperienza dei lavoratori, riceverebbe in contropartita solo Euro 44.026.

Le preoccupazioni sopra espresse riguardo alla “cessione” dell’ingegneria potrebbero quindi trovare qualche fondamento.

In giallo le aree ex Ferrero confinati con lo stabilimento Bombardier

Altro motivo di preoccupazione per il sito produttivo di Bombardier è che è notizia di questi giorni che l’iter di avanzamento per il centro commerciale nelle aree ex Ferrero sembra stia facendo dei passi in avanti. Secondo La Stampa del 20 luglio 2019 se le carte bollate restano all’attenzione del Tar che dovrà esaminare l’istanza del Comune contro gli orientamenti favorevoli della Regione, il dopo elezioni vede prove di dialogo e scambi di diplomazie tra amministrazione comunale e gruppo piemontese Az per l’insediamento commerciale – residenziale nelle aree ex Ferrrero, ai margini dello stabilimento Bombardier. Il clima di consociativismo tra centrodestra e centrosinistra nel comune di Vado Ligure, più volte evidenziato in diversi articoli di Uomini Liberi, sembra stia dando i suoi frutti e già più volte ci siamo domandati quale futuro possa avere uno stabilimento che si vuole fare passare in crisi vicino ad un centro commerciale (LEGGI).

A proposito di consociativismo è esemplare questa foto dove Angelo Vaccarezza (Forza Italia) e Monica Giuliano, riconfermata sindaco di Vado Ligure nelle liste del centrosinistra, “solidarizzano” con i lavoratori di Bombardier, durante una seduta del consiglio comunale di Vado Ligure, tenuta lo scorso autunno, dove è stata discussa una mozione a supporto della vertenza di Bombardier.

Monica Giuliano

Tra l’altro dopo la riconferma di Monica Giuliano a sindaco di Vado Ligure con un consenso “plebiscitario”, non si avrebbero notizie di sue prese di posizione a favore di una soluzione della vertenza di Bombardier, ci si domanda il motivo di tale dimenticanza.

Lo stato di incertezza per la soluzione della vertenza di Bombardier sembra non avere fine, tanto da ipotizzare che qualcuno ne possa trarre qualche vantaggio, ma l’estate è ancora lunga ed i tranquilli sindacati metalmeccanici savonesi tra corsi per sub e le notti bianche del giovedì sera probabilmente preferiscono rimandare le dure lotte al prossimo autunno che si preannuncerà sicuramente caldo come il precedente.

 

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