Il Secolo XIX del 7 aprile 2019 riporta il titolo “Raggio di sole su Bombardier consegnata la prima E494”, dove viene dato risalto all’entrata in servizio della locomotiva di nuova generazione Traxx ordinata dell’operatore privato Captrain.
Oltre agli ordini per gli operatori privati, è in lavorazione anche una grossa commessa per Mercitalia Rail del valore di 180 milioni di euro per altri locomotori della serie Traxx, di cui si è già discusso in precedenti articoli (LEGGI).
L’articolo del Secolo XIX, pur sottolineando le annose difficoltà di approvvigionamento di commesse per lo stabilimento Bombardier di Vado Ligure, anche in presenza di notevoli occasioni sul mercato nazionale, visti i cospicui investimenti delle ferrovie italiane, lasciava presagire qualche spiraglio. Dopo poche ore dalla pubblicazione l’articolo viene già contraddetto dagli avvenimenti. Sarà stata solo un po’ di propaganda?
A metà pomeriggio del 8 aprile giunge la notizia che il gruppo Bombardier ha comunicato alle segreterie territoriali di Savona di FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM l’intenzione di procedere alla cessione della funzione ingegneria propedeutica alla produzione (LEGGI).
I sindacati savonesi non sembrerebbero però essere troppo turbati dalla questione visto che nella nota stampa sembrerebbero già disponibili a discutere “nelle sedi opportune”.
Il fatto che i sindacati giudichino questa notizia come molto negativa, ormai fa parte delle dichiarazioni di rito che notoriamente accompagnano le principali vertenze, vedremo se questa dichiarazione sarà seguita da qualche azione di contrasto degna di nota.
Che in questa vertenza ci fosse qualcosa di poco chiaro lo avevamo già messo in evidenza nelle numerose contraddizioni evidenziate, tra l’altro, nell’articolo “Bombardier qualcosa non torna”pubblicato solo lo scorso 4 aprile (LEGGI), riguardo ad un vertice che si sarebbe dovuto tenere all’Unione Industriali di Savona.
E’ interessante anche l’articolo di La Nuova Savona del 27 novembre 2018 dove il senatore della Lega di Salvini Paolo Ripamonti (LEGGI) avrebbe dichiarato, riguardo alla vertenza Bombardier, “l’azienda qui non ci vuol stare”. Il fatto sarebbe stato noto anche al segretario della Fiom-CGIL di Savona, Andrea Mandraccia, che avrebbe fatto delle precisazioni in merito alla dichiarazione del senatore Ripamonti.
Ci si chiede il motivo per cui dopo l’ultimo sciopero del 19 dicembre 2018, se il fatto che “l’azienda qui non ci vuol stare” fosse già noto, si sia aspettato oltre tre mesi per mettere in campo qualche iniziativa di mobilitazione per mettere azienda, politica ed istituzioni di fronte alle proprie responsabilità. Iniziativa ormai a buoi scappati.
Inerzia nella conduzione della vertenza che avevamo tra l’altro già evidenziato nell’articolo Bombardier, silenzio assordante .
Qualche spiegazione da parte di Mandraccia e dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori da lui coordinate, sarebbero a questo punto doverose, in primo luogo verso i lavoratori che dovrebbero rappresentare.
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