Gnl Med aveva inizialmente proposto un piano diviso in due fasi: la prima con la costruzione di undici serbatoi per uno stoccaggio complessivo di 17.820 metri cubi di gas, sufficiente per il rifornimento delle navi alimentate a GNL nel porto vadese. Per questa fase era prevista una procedura semplificata, senza la VIA nazionale. Tuttavia, Bergeggi ha chiesto che l’intero progetto fosse sottoposto a una valutazione completa, manifestando preoccupazioni per il potenziale impatto ambientale, acustico e sul traffico marittimo. Il sindaco ha infatti sottolineato che le osservazioni del Comune hanno portato all’attivazione della VIA nazionale per una valutazione approfondita.
Il deposito, secondo il progetto, sarà un grande serbatoio a terra da cui il gas verrà trasferito alle navi mediante piccole navi cisterna, le cosiddette “bettoline”. Gnl Med ha promesso di adottare le più avanzate misure di sicurezza e di realizzare l’impianto in un’area esterna, lontana dall’abitato. Nonostante le garanzie fornite dall’azienda, resta da vedere se la VIA nazionale darà il via libera, decidendo così il futuro di questo progetto strategico ma controverso per il territorio di Vado e Bergeggi.