Angelo Vaccarezza, l’uomo che non dorme mai, sempre in campagna elettorale come se le elezioni fossero domani… e dopodomani… e tutti i giorni dell’anno. Con i suoi social sempre accesi e la presenza costante nei comuni, sembra quasi che abbia trovato il segreto per l’ubiquità. Eppure, questa volta le cose per lui si fanno difficili.
Alle prossime elezioni regionali se il centrodestra vince, Vaccarezza potrebbe cavarsela. Ma se per caso perdono, potrebbe ritrovarsi superato da qualcuno di Fratelli d’Italia.
Nel Ponente, la sua grande riserva elettorale, la situazione è un po’ traballante. A Loano, l’amministrazione che lui stesso ha messo in sella è, come dire… un piccolo disastro.
Ad Albenga, la rivalità con Ciangherotti è roba da soap opera e ad Alassio, Melgrati gli farà perdere qualche notte di sonno (non che dorma molto, comunque).
La Valbormida, un tempo sua fortezza inespugnabile, ora sembra un castello di sabbia. Carcare è finito nelle mani di Arboscello e a Cairo, Vaccarezza si ritrova a fare lo spettatore mentre Lega e FdI si contendono la scena. Rimangono solo alcuni piccoli comuni, ma anche lì i rapporti non sono esattamente da album di famiglia.
E a Savona? Il suo voltafaccia sul rigassificatore non è stato digerito. Inoltre con un rivale come Santi, Vaccarezza deve tenere gli occhi aperti (ancora di più, se possibile).
Ad Albissola, i suoi sono ancora lì a cercare di digerire l’ennesimo pasticcio col sindaco del Pd, Nasuti.
E poi ci sono Celle e Varazze, dove Bozzano, pur in caduta libera, rimane una spina nel fianco.
Insomma, le prossime elezioni saranno da tenere d’occhio. Ma qualunque cosa accada, tranquilli: Vaccarezza non rimarrà a corto di occupazione. Magari punterà sulla provincia, dove una sedia si trova sempre… anche se non è sempre quella più comoda.