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Uno dei protagonisti positivi del caso Ata racconta su Fb alcuni fatti della vicenda

Ed eccomi arrivato al mio 4° compleanno da uomo libero, anche quest’anno vi racconterò alcune chicche della vicenda, quelle che “qualcuno” non ha voluto far uscire.
Inizio con: era dal 2013, due anni prima, che insieme a Dario Lavagna (ma anche a qualche altro collega) denunciavamo all’azienda che eravamo “seguiti da qualcuno”, un giorno avevamo beccato anche un tale che ci faceva le foto. Certo, denunciavamo all’azienda peccato che era l’azienda stessa che ci faceva pedinare, altro che saltuariamente da fine marzo 2015 ad agosto 2015.
In un paio di accuse partite dagli allora vertici dell’Ata e relazionate dalla agenzia degli investigatori privati pagati (si dice) tra i 25 e 30 mila euro, si legge che sono stato 1 ora e 15 minuti all’interno di un bar insieme ad un collega di nome x, in un altra che sono stato 35 minuti all’interno dell’osteria Italia al Santuario insieme ad un collega di nome y, in un altra che sono entrato in due differenti negozi di genere alimentare in via Alessandria uscendone poi con due borse (piene) della spesa.
Le mie risposte all’azienda nella farsa interna dove non sono mai stati presenti i componenti del Cda, componenti che incredibilmente non si sono mai interessati personalmente al caso (come si sa uno era e lo è tuttora, un Consigliere Comunale) sono state, oltre a smentire le cose, “ma se c’erano dei colleghi con me perché non avete fatto la contestazione anche a loro? O perlomeno, perché non li avete sentiti per eventuali conferme?”.
Vi do io la risposta, perché li avrebbero smentiti!

Mi collocano all’interno dell’osteria Italia alle 8.05 del mattino, peccato che a quell’ora il locale era chiuso perché apriva (se oggi è ancora così non lo saprei dire) 2 ore, due ore dopo!!!!!

Poi su via Alessandria, come facevo a fare la spesa in due negozi di tipo alimentare se non ce ne sono?

Per quanto riguarda il bar, bastava che parlassero con il gestore e con tutti quelli che ci andavano.

La cosa che più mi ha fatto rimanere incredulo è il fatto che queste cose sono state ripetute anche con i testimoni in tribunale, non c’era da credere a Luigi Cavaliere c’era da appurare se diceva il vero, c’era da appurare il vero, ma nessuno è stato mandato, nessuno è andato nei vari luoghi ad appurare la verità di questo non me ne capacito ancor oggi.

Vi do un’altra chicca, come è possibile che un lavoratore dopo 30 di lavoro senza alcun provvedimento disciplinare è stato sempre premiato con il massimo della produttività (soldi) che era legata alla disponibilità, alla collaborazione e anche alle presenze giornaliere, sia di colpo diventato un assenteista?

Concludo riportando per filo e per segno questa dichiarazione:

Post scritto a quei tempi da Sara Vaggi su facebook, potete andare a vedere, ci sono anche tanti commenti.
“Per tutti gli amici di Ata e non solo: purtroppo quando sei un amministratore pubblico che si occupa di “rumenta” e provi a fare pulizia, licenziando fannulloni, ladri e truffatori…con annessi e procedimenti civili e penali…senza temere iscrizioni sindacali e tessere politiche…..ti viene il dubbio che provino a fartela pagare. Per fortuna i processi veri si fanno nei tribunali e per ora vanno avanti….poi se in tutto questo togli qualche privato da pezzi di mercato….apriti cielo!”

Mi domando:

dove sono oggi i fedelissimi? Non scrivono più?

Ecco, ad oggi le realtà sono:

Luigi Cavaliere, lui che è sempre andato avanti, è stato assolto.

Di quei 22 milioni di euro “spariti” che hanno portato al fallimento di Ata non si sa nulla.

Un’azienda demolita.

Una città sempre più sporca.

Una accusatrice (e si …… “i processi veri si fanno in tribunale”!!!!) ex presidente che per non andare in tribunale patteggia 18 mesi e quasi 2 milioni di risarcimento ammettendo così di essere colpevole.

Chissà se ha più scritto agli amici di Ata, ma chissà perché i suoi sostenitori non hanno più scritto?

Potrei fare delle ipotesi:

  1. Non hanno più niente da dire?
  2. Stanno pensando cosa scrivere?
  3. Cercano le parole per scusarsi con il sottoscritto?
  4. Si vergognano?
  5. Hanno messo la testa sotto la sabbia?
  6. Hanno male alle dita?
  7. Si stanno flagellando la schiena per le cose che avevano scritte.
  8. Cercano ancora le parole per chiedermi scusa.

Oggi sono 4 anni, non festeggio, penso, vivo la mia vita e …… penso a che brutte persone siete.

L’appuntamento è per l’anno prossimo con altre verità che “qualcuno” ha voluto nascondere.

Luigi Cavaliere (Gigi Kavalier)

ex lavoratore CapoZona di Ata, per 33 anni al servizio della città, oggi ancor più

A TESTA ALTA

PS   Ma voi, cittadini savonesi, non lo sapete che avete e continuate a pagare tutto questo di tasca vostra?

Mah, contenti voi

 Da facebook

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