Nell’udienza odierna del processo a carico di 26 funzionari e dirigenti della centrale termoelettrica di Vado Quiliano oggi sono stati sentiti due consulenti delle difese degli imputati.
Nel tentativo di contestare le conclusioni dei periti della Pubblica Accusa che hanno portato alla imputazione di disastro ambientale, il consulente della difesa degli imputati prof. Giorgio Gilli ha esposto le sue tesi su alcuni aspetti delle indagini disposte dalla Procura della Repubblica. In particolare a nostro avviso è emersa una importante discordanza con un altro consulente, sempre delle difese. Il prof. Gilli ha parlato infatti di supposta non idoneità del metodo di biomonitoraggio lichenico ai fini dell’indagine della qualità dell’aria, in contraddizione con quanto sostenuto nell’udienza precedente del 15 febbraio scorso dall’altro consulente delle difese, il lichenologo prof. Loppi, per cui il biomonitoraggio lichenico è stata una scelta “ragionevole e giustificata”.
La comunità scientifica internazionale (ma anche il Ministero dell’Ambiente italiano) peraltro da tempo ha riscontrato l’efficacia dei licheni come metodo di queste indagini sul territorio. A titolo esclusivamente di esempio non esaustivo si allega un’ immagine pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature nel lontano 1997 dove già molti anni fa nelle due mappe a confronto si evidenziava a nostro parere una correlazione tra patologie e riduzione della diversità (rarefazione) dei licheni.
Il prof. Gilli, nel corso del suo esame, ha anche riconosciuto la rilevante maggiore pericolosità del particolato PM 2,5 proveniente da centrali a carbone rispetto alle polveri provenienti da altre fonti (traffico stradale ecc.)
E’ da rimarcare che in un altro contesto (intervista rilasciata dallo stesso prof. Gilli nel 2018) ha definito l’olio e il carbone “combustibili altamente inquinanti”. Inoltre a proposito di particelle PM 2,5 “penetrano in profondità nell’albero respiratorio, sono anche quelle più nocive in termini di effetti cancerogeni”.
Nel controesame l’avvocato di parte civile (WWF) Marco Casellato, il prof. Gilli ha infine riconosciuto l’importanza delle linee guida dell’ OMS come legge di copertura scientifica ai fini dell’impatto sulla salute umana degli inquinanti.