Una considerazione locale sulla triste
vicenda delle pensioni di reversibilità
Le pensioni di reversibilità minacciate di essere trasformate da previdenziale in assistenziale (ossia un diritto acquisito che diventa elemosina) e legate al reddito ISEE, di cui fan parte i familiari conviventi e la prima casa (è da mo’ che stanno convincendo chi ha faticosamente acquistato una casa ad arrangiarsi rivendendola agli avvoltoi in nuda proprietà o con formule simili, per pagarsi sopravvivenza e medicine).
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Leggo di pensionati giustamente preoccupati che si informano, vanno ai Caaf, chiedono che succede.
Signori miei, come dice Crozza-Renzi: succede quel che VOI fate succedere. Sarebbe anche troppo facile rinfacciare ad alcuni il voto dato sinora e l’entusiasmo per il presunto nuovo. Ora, come altre categorie, vengono toccati di persona e chissà che non capiscano, alla fin fine. Quel che invece impensierisce è lo stato d’animo collettivo. Ci hanno talmente anestetizzati che affrontiamo le minacce governative e legislative con ansia, preoccupazione, chiedendone le conseguenze. Come se si trattasse di un fenomeno naturale, di un bollettino meteo di uragano in arrivo. Signori miei, ripeto: guardate che non è così. Va bene che continuiamo ad avere governi non eletti, uno dopo l’altro, ma in teoria siamo ancora in democrazia, quel che accade non è espressione di volontà supreme ineluttabili e non siamo impotenti di fronte ad esse. Né dobbiamo abbandonarci al fatalismo del tanto non cambia niente o simili. E’ più che mai il momento di trasformare l’ansia, la preoccupazione, lo scoraggiamento in ARRABBIATURA costruttiva. Ora o mai più. Sono i nostri diritti, che stanno andandosene poco per volta, mentre non viene minimamente toccato alcun privilegio, mentre la corruzione ci mangia vivi, in beata arroganza e impunità. Cos’altro deve succedere, perché’ si inizi a identificare i veri responsabili e a lottare per riavere la nostra dignità di persone? |