Sì può dire che la giunta Toti sia in forte ebollizione, questo perché la serie di decisioni del presidente e commissario ligure di questi ultimi giorni hanno alzato di molto la temperatura dei cittadini della provincia savonese.
Dopo Vado ligure ora è la volta della Valbormida che ancora presenta criticità ambientali e epidemiologiche pesanti (Cokeria di Bragno) e scandalosamente non risolte.
Questa situazione non può essere appesantita ulteriormente.
Senza considerare che nel frattempo bruciare i rifiuti per produrre energia si è dimostrata una tecnologia superata, tanto che l’Unione Europea l’ha esclusa dalla possibilità di ricevere finanziamenti.
Ci si è resi conto infatti che, nell’ambito della transizione energetica e della decarbonizzazione, bruciare il peggior combustibile esistente al mondo (RSU) sebbene per produrre energia non è più una buona idea.
E ciò è divenuto ancora più evidente per la nascita di nuove tecnologie, di cui l’Italia è tra i leader, che trasformano i rifiuti indifferenziati in materia prima pregiata per la sintesi chimica senza generare emissioni.
Senza dimenticare che differenziare i rifiuti urbani e nello stesso tempo costruire nuovi inceneritori è una palese contraddizione.
Questo ci aspetteremmo di sentire da chi rappresenta la Provincia e dalla neo commissaria regionale Monica Giuliano dell’agenzia regionale dei rifiuti.
Invece le posizioni di molti amministratori locali, tra cui spicca il sindaco di Cairo Montenotte Paolo Lambertini continuano a dimostrarsi ambigue, attendiste, seguendo la prassi ipnotica e politica del blandire e rassicurare i propri cittadini.
Il principio metaforico di Noam Chomsky sulla rana bollita, che descrivere la capacità dell ‘individuo di adattarsi a situazioni spiacevoli senza reagire se non quando è troppo tardi, ben si adatta al contesto ValBormidese.
Ebbene forse questa volta l’ingranaggio comunicativo regionale non ha funzionato bene o gli interessi economici hanno bussato tutti insieme alla porta, esagerando.
Hanno gettato sul savonese contemporaneamente due questioni altamente impattanti come il termovalorizzatore e il rigassificatore.
A questo riguardo vogliamo ribadire che il M5S è contrario all’ipotesi di un termovalorizzatore(Inceneritore) in Val Bormida, non importa se collocato a Ferrania o vicino alle aree di cairo Montenotte dove proprio ora si sta abbattendo un’intera collina o in qualsiasi altra area Valbormidese
Stefania Scarone Coordinatrice Provinciale Movimento 5 Stelle