Certo, bisogna che tutti i medici siano messi in condizione di operare decentemente, questo significa investire in atrezzature e in personale medico (magari qualche giovane con uno spirito ben diverso da quello di chi aspetta solo di andare in pensione) e infermieristico, cosa che a Savona non è stata fatta. Bisogna ad esmpio fare anche in modo che in estate chi va in vacanza venga rimpiazzato e che chi resta non debba farsi crescere altre quattro braccia e altre quanttro orecchie. Nella mia esperienza di figlio di malato terminale oncologico ne avrei di cose da raccontare sul S.Paolo, sui tempi di attesa tra la diagnosi e le cure, sui tempi di attesa di un tale malato in un pronto soccorso nella sera di un 28 di agosto per arrivare fino al suo tentativo di fuga dal reparto (stroncata solo da un tassista) nei suoi ultimi giorni di vita, un episodio peraltro simile a quello di un altro malato terminale della stessa età (70 anni) che poi è morto cadendo dalle scale. Forse era meglio morire cadendo dalle scale che che defecarsi addosso tutto un pomeriggio per i lassativi somministrati e morire sotto morfina tra mal di pancia e crisi respiratorie due giorni dopo, come è accaduto a mio padre!