| Il codice della strada, le criticità della nostra viabilità e l’interpretazione del codice stesso Più volte mi sono interrogato sul motivo per il quale il Partito Democratico ha perso le elezioni. Tre punti mi sono decisamente chiari: La raccolta dei rifiuti e la pulizia della città, la viabilità cittadina con il suo traffico e le sue soste, il pasticcio dell’Aurelia bis. Sulla raccolta dei rifiuti è inutile soffermarsi; i giornali e i blog sono pieni di fotografie di cassonetti stracolmi; sui marciapiedi, ostaggi delle deiezioni canine, arrivano proteste sempre più veementi. Non è colpa di questi poveri animali costretti a vivere in un ambiente al di fuori della loro natura ma di parte dei “Bipedi“ che li portano in giro. Sulle deiezioni dei cani apriremo un capitolo in seguito. Nel mio intervento di oggi mi riferirò alla viabilità cittadina e al traffico che si riversa sulla stessa…. |
Con questo mio intervento voglio mandare un messaggio alla Nuova Amministrazione Comunale che mi sembra non aver fatto nulla per modificare la situazione ereditata, lasciando passare oltre un anno dal proprio insediamento, non presentando neanche uno straccio di idea per modificare lo “status quo“ Per viabilità si intende: il complesso delle vie e delle piazze che formano la rete stradale urbana ed extraurbana di un territorio e la loro condizione rispetto al transito dei veicoli, la praticabilità della stessa disciplinata dalla segnaletica sia orizzontale che verticale. Pertanto la segnaletica è il mezzo per disciplinare il traffico e deve essere progettata per permettere al traffico la maggiore fluidità possibile. Il traffico (o Mobilità) è il movimento dei Veicoli su una rete di trasporto, nel nostro caso la nostra rete sono le strade statali, le provinciali, le comunali e tutti i sottotipi possibili, e per veicoli si intendono i veicoli di servizio pubblico, di servizio commerciale, di servizio privato, gli autoveicoli in sosta sulle strade, le moto, le biciclette, i pedoni) Le strade sono il mezzo di trasporto della linfa vitale che alimenta ogni raggruppamento umano e mette in relazione “le genti“ tra di loro, una cattiva organizzazione della viabilità ha influenza sulla qualità della vita e condiziona tutto il tessuto urbano. Particolare rilevanza assume pertanto; come viene regolato il traffico attraverso le indicazioni stradali (sia verticali sia orizzontali), quale è il comportamento degli utenti delle strade nel rispettare la segnaletica ed i codici di comportamento dettati dal codice della strada e dal suo regolamento (conoscenza del quale è basilare per ottenere la patente di guida). Regolamentare il traffico senza buon senso e non essere capaci di distinguere la parte delle strade destinate al movimento dei veicoli da quelle destinate alle soste crea una promiscuità che porta inevitabilmente a non rispettare i codici di comportamento. Vi farò alcuni esempi sul comportamento degli attori che interagiscono sulla viabilità cittadina sulla scorta di significative indagini da me condotte in giro per la città. (Opinione mia personale è che siamo arrivati al “Caos “ Siamo al punto di non ritorno). Mi sono messo ad osservare il traffico cittadino guardandolo dalla parte del pedone. (Seguirà poi guardato da parte dell’automobilista) I luoghi per la deambulazione propria del pedone sono i marciapiedi ed il collegamento tra di loro, le strisce pedonali, teoricamente su questi luoghi il pedone può muoversi con tranquillità ma non è così, all’improvviso sui marciapiedi ti ritrovi qualche bicicletta che fa lo slalom tra i passanti (vedi i portici di Piazza del popolo e quelli di via Paleocapa) se non tieni gli occhi a terra, sicuramente porterai a casa qualche frammento di deiezione dei cani, i luoghi deputati sono quelli dove si portano a passeggio i cani (vale per tutta Savona) a volte è più sicuro passare sulla carreggiata stradale. Le strisce pedonali ti dovrebbero permettere di attraversare la carreggiata con una relativa sicurezza ma in realtà non succede questo. C’è un contrasto tra pedoni e coloro che utilizzano la carreggiata stradale che è frutto di una cattiva segnaletica che male interpreta il Codice della Strada. Il pedone crede di avere una precedenza quando è sulle strisce o quando si accinge ad attraversare. Quando è sulle strisce ha la precedenza, ma prima di buttarsi sulle strisce deve guardarsi intorno e valutare se chi sopraggiunge è in grado di fermarsi e se ha avuto la percezione di una volontà di attraversamento. Il codice dice che il pedone ha la precedenza quando ha iniziato l’attraversamento, vale a dire che ha già messo almeno un piede sulle strisce ma la prudenza impone di valutare che gli automobilisti abbiano la percezione della volontà del pedone. (Non credo che i pedoni non abbiano in tasca almeno un patentino per guidare motoveicoli o autoveicoli) Forte è la problematica dovuta agli attraversamenti pedonali posizionati subito a monte di zone dove esistono stalli per le soste. La normativa prescrive che nei centri abitati, la sosta o la fermata sono vietate sulla corrispondenza delle aree di intersezione e in prossimità delle stesse a meno di 5 m dal prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale, salvo diversa segnalazione. Non sono previste distanze dalle intersezioni per il posizionamento delle strisce pedonali. Di solito nella nostra città le strisce pedonali sono tutte a ridosso delle intersezioni e al di sopra di stalli per la sosta regolarmente o meno segnati in margine alla carreggiata anche a distanza inferiore ai 5 m dal intersezioni. Gli attori dell’atto di attraversamento, il pedone e l’automobilista si trovano in questa situazione: il pedone sul marciapiede ha una macchina parcheggiata davanti alle strisce e pertanto non vede bene i veicoli in arrivo, il veicolo vede il pedone solo quando questo ha fatto almeno 2 m sulle strisce cioè al di fuori dell’ingombro dell’automezzo parcheggiato. Il pedone è forte nel fatto che ha la precedenza essendo sulle strisce, l’automobilista se è molto attento e se non va ad una velocità superiore ai 30 km/h ha bisogno di un tempo di reazione di almeno 08 secondi per mettere piede a freno a questo punto ha già fatto 10 m e inevitabilmente urta il pedone. Problemi e grossi guai per tutti. Normalmente la colpa è dell’automobilista il pedone finisce all’ospedale. Ma non è così apparentemente tutto quanto sopra descritto sembra aver delineato un colpevole nel automobilista ma concettualmente io chiamo in causa l’articolo145 del regolamento del codice della strada riferito agli attraversamenti pedonali Comma 4. Sulle strade ove è consentita la sosta, per migliorare la visibilità, da parte dei conducenti, nei confronti dei pedoni che si accingono ad impegnare la carreggiata, gli attraversamenti pedonali possono essere preceduti, nel verso di marcia dei veicoli, da una striscia gialla a zig zag, del tipo di quella di cui all’articolo 151, comma 3,che recita ….omissis…. di lunghezza commisurata alla distanza di visibilità. Su tale striscia è vietata la sosta. La norma che regola la distanza di visibilità è data dall’art. 18 del CdS,. Vero che è riferita alla visibilità da lasciare nelle nuove costruzione realizzate ai margini delle strade ma sempre di visibilità si tratta. Questa situazione è figlia della disattenzione della politica delle precedenti Amministrazioni che non è stata capace, a fronte del crescente numero di autoveicoli, di provvedere a un sufficiente numero di parcheggi, (Il Vicesindaco Caviglia aveva compreso tale necessità) impiastrando le vie cittadine oltre il sopportabile.. Ricordo a chi dirigeva e dirige questa collettività che nessuno ha il “Verbo “ e che quanto messo nel piano del Traffico ha bisogno di una profonda rivisitazione, che va ripreso immediatamente. Va ripreso anche “Venti di partecipazione” ma partendo dalle proposte che erano state formulate e che un Sindaco tremebondo ha lasciato cadere. Ricordo ancora a tutti quelli che confutavano la viabilità organizzata dalla precedente Amministrazione di svegliarsi dal torpore e cominciare una battaglia per risistemare la viabilità, mi sembra che la Nuova Amministrazione sia ingessata dalla situazione economica ereditata, ma le opposizioni dove sono ? Passi per il PD incolpato della cattiva eredità, (tutto quello che c’è adesso è stato apparecchiato da loro) ma i 5 stelle, e Noi per Savona e Rete a sinistra sono distolti dal loro dovere di opposizione e non prendono l’iniziativa di uscire dal coro, sembra di essere al giro di Francia dove c’era una grande squadra che impostava la tattica e gli altri dietro perché non avevano la forza di passare in testa e non avevano idee. Ed il giro lo ha vinto Froome con lo squadrone del Team Sky che lo ha portato al successo in carrozza. Della viabilità parla spesso un apprendista stregone, quello che ha proposto lo spianamento del ponte di Via San Lorenzo ed i giornali dietro a pompare l’idea, ma l’ultima idea comparsa su Savona news di cui riportio in corsivo le dichiarazioni mii lascia stralunato, “aho “ è l’uovo di Colombo: “il nostro Comitato ha fatto proposte alternative sia per uno svincolo funzionale a Margonara, che per uno svincolo omnicomprensivo (tutte le direzioni) a Miramare. Lo svincolo a Miramare comprende anche le connessioni con via Turati ed il porto turistico, è più funzionale, meno impattante, meno costoso. Vogliamo parlarne: siamo in tempo!“ La proposta per Miramare è corredata da due rotatorie praticamente confinanti peccato che nella situazione ad oggi cristallizzata tra le due rotatorie c’è una differenza di circa 8 ml di dislivello Questa idea gli vale il titolo di Stregone. Forse ha inventato il “Teletrasporto utilizzato nella saga di Star Trek. Se è così ce lo dica non ci tenga in ansia. Certo che se la passata Amministrazione se ne fosse occupata per tempo e le quote del tracciato fossero rimaste quelle del primo progetto Itinera l’idea avrebbe avuto forse un senso. La prossima puntata scriverò dalla parte dell’automobilista |