Manutenzioni: promesse o realtà?
“Abbiamo incrementato le risorse per la manutenzione delle strade”, hanno affermato con convinzione. Eppure, i savonesi continuano a fare i conti con strade dissestate, semafori guasti da mesi e interventi che sembrano sempre rimandati. Dov’è questo presunto incremento? La realtà sembra raccontare una storia ben diversa, fatta di rattoppi emergenziali e di una città che arranca sul fronte della viabilità.
Servizi senza aumenti: davvero?
“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di mantenere i servizi senza aumentare le tariffe (anche la Tari?)”. È difficile ignorare il fatto che proprio la Tari registrerà un aumento di 1,1 milioni di euro nel 2025, con un passaggio da 16,7 a 17,8 milioni. Se mantenere i servizi significa far pagare di più ai cittadini senza un tangibile miglioramento, forse c’è qualcosa da rivedere nella definizione di “gestione scrupolosa delle risorse”.
Un bilancio che non lascia indietro nessuno?
C’è stata persino una “chicca” che richiama le grandi promesse del passato: “Un bilancio che non lascia indietro nessuno“. Una frase che ricorda gli slogan berlusconiani, ma che appare vuota di contenuti concreti. Le fasce fragili, tanto celebrate nelle dichiarazioni, continuano a confrontarsi con servizi spesso insufficienti e con una città che non sempre riesce a rispondere alle loro esigenze.
Trasformazione e benessere: solo parole?
“Vogliamo puntare su una trasformazione della nostra città che si traduca in benessere per tutti i cittadini”. Questa dichiarazione lascia l’amaro in bocca quando la quotidianità parla di negozi che chiudono, di un commercio in crisi e di un turismo che fatica a decollare per mancanza di investimenti concreti. Non bastano le promesse per garantire il benessere: servono azioni mirate, risorse allocate con criterio e, soprattutto, risultati misurabili.
Un futuro radioso?
Infine, il colpo di scena: “Questo bilancio rappresenta un passaggio fondamentale per la rinascita della nostra città… indirizza Savona verso un futuro, spero, radioso”. Belle parole, certo. Ma il futuro radioso, se mai arriverà, sembra ancora molto lontano per i savonesi che devono fare i conti con problemi quotidiani non risolti.
Il bilancio, così come presentato, appare più come un esercizio di retorica che come un piano concreto per affrontare le reali necessità della città. I numeri, si sa, non mentono. E confrontando i dati con le dichiarazioni, emerge un quadro di disconnessione tra le promesse della maggioranza e la realtà che i cittadini vivono ogni giorno.
Forse sarebbe il caso di tornare con i piedi per terra e affrontare le questioni con pragmatismo, lasciando da parte gli slogan. Perché la Savona che descrivono in consiglio comunale non è quella in cui viviamo.