Barriera anti-piattaforma Appena ho letto quest’articolo, mi è subito sovvenuto il motto del “Crozza-Bersani pensiero”:”Uei, ragazzi, ma siamo pazzi? Ma costoro chi vogliono prendere in giro?”. Infatti, costoro, e mi riferisco all’Autorità Portuale, vogliono prendere in giro i turisti balneari che frequentano le spiagge e la zona di Bergeggi, adiacenti alla baia di Vado, prossima sede (anche se la speranza del contrario è l’ultima a morire) della megapiattaforma logistica (ma del tutto illogica) Maersk. |
Per non allarmare troppo i bagnanti (ma l’articolo parla solo dei “disagi”degli operatori turistici, che volete mai che contino i poveri turisti), ecco nascondere alla loro vista lo scempio ambientale (già del resto presente da anni) della baia di Vado, con annesso inquinamento; eh già, ma lo si nasconde solo alla loro vista, non certo alla loro pelle, bagnata dal mare in cui si immergono (pattumiera di metalli pesanti cancerogeni mossi dal fondale della baia proprio in direzione ponente), o ai loro polmoni (emissione delle stesse sostanze per via aerea dalle ciminiere della centrale Tirreno Power). Il mostro è dietro l’angolo, ma, “nascondendo la polvere, anzi, le polveri sottili, sotto il tappeto”, cioè oscurando la vista della piattaforma dietro una collina artificiale (del modico costo di 10 milioni di euro, per ora) al turista (pardon, all’operatore turistico), si evita il disagio, il fastidio, di una piattaforma, con annesse navi container in arrivo e in partenza, che avrebbero solo l’unico effetto, secondo questi benpensanti, di costituire”un pugno nell’occhio” visivo per l’ambiente circostante di Bergeggi e della sua isola, Non solo, ma questo ostacolo artificiale consentirà anche al porto di “proseguire la sua attività”: certo, così gli operatori industriali si sentiranno così la coscienza a posto, e, poverini, non proveranno a loro volta disagio nel sentirsi osservati dai vicini turisti, pardon, operatori turistici! E il mare antistante Bergeggi, nonché quello degli altri comuni rivieraschi del ponente savonese? E i prati di Posidonia circostanti l’isola, zona naturalistica e S.I.C.? Essi di sicuro non proveranno disagio, “solamente”un bell’insulto inquinante! E con loro, come già detto, i turisti e gli operatori turistici, con la ”piccola”differenza che i primi cacciano soldi, mentre i secondi li ricevono! Insomma, proprio vero che”ragazzi, ma qui nel savonese son proprio pazzi”, o meglio, “costoro” non sono pazzi, ma sanno bene quel che di pazzo, di folle stanno facendo, e solo per i propri tornaconti economico-affaristici, in barba ai diritti della popolazione residente dei dintorni a poter vivere in un territorio decente dal punto di vista ambientale e sanitario, e ai diritti dei turisti di poter usufruire, senza danni alla loro salute, di uno dei paesaggi marini che è sempre stato tra i più caratteristici della nostra provincia. Ma questa usurpazione di diritti, ai turisti la si cerca ancora di nascondere dietro una barriera artificiale, mentre per i i cittadini, non c’è alcuna barriera o collinetta che tenga! |