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Udienza al processo TP: Burlando e Minervini non sanno e non ricordano. Danno ambientale creato da un gruppo di smemorati.

Oggi l’ex Governatore della Liguria Claudio Burlando (in udienza al processo TP) ha riferito in merito alla scelta politica “più difficile del suo mandato”, ovvero il raddoppio della centrale a carbone in mezzo alle case, e in un’area in cui i dati sanitari già dal 2004 segnalavano un eccesso di mortalità prematura di 2.664 persone rispetto alla media regionale.
Di fronte alla richiesta di spiegazioni in merito all’autorizzazione di valori emissivi molto sopra ai limiti BAT (Migliori Tecnologie Disponibili), ha detto diversi ‘non so’ e ‘non ricordo’, riferendo che era una scelta tecnica e non politica, e declinando quindi la responsabilità agli uffici tecnici, in particolare alla responsabile del settore Ambiente della Regione Minervini (che, secondo la Procura, come scritto sotto, lasciava decidere i limiti emissivi all’azienda).
La stessa Minervini, in udienza mesi fa, ha ripetuto anche lei ossessivamente la frase ‘non so’ e ‘non ricordo’.
In pratica, il più grande danno ambientale del nostro territorio (dovuto a anni di assenza di controlli, di deroghe, di autorizzazioni compiacenti) non ha padri. Oppure è stato da creato da un gruppo di smemorati.

Da il libro “All’ombra delle ciminiere” (e dalle carte della Procura):
Il quadro complessivo delineato dagli inquirenti era inquietante e complesso allo stesso tempo. Per i Noe: “Burlando e il suo dirigente Gabriella Minervini si lamentano addirittura che i pareri (dei tecnici ndr) rinforzano le posizioni dei pm.” Burlando per i pm “legittimava, dal punto di vista delle necessarie autorizzazioni, il mantenimento in funzione dei vecchi gruppi a carbone economicamente molto redditizio”, scriveva sua sponte un articolo “presentando all’opinione pubblica in forma ideologicamente falsa l’accordo tra Regione Liguria e Tirreno Power” ed “esercitava una forte pressione sui sindaci dei comuni, sede dell’impianto.” Minervini “esercitava una rilevante pressione nei confronti dell’Istituto Tumori” cui la Regione destinava fondi, chiedendo “l’elaborazione di un documento di critica alla consulenza dei pm”. Il risultato: “un’analisi frettolosa e orientata a minimizzare”. Minervini e un funzionario della Provincia, scrivono i pm, “concordavano di predisporre le bozze delle rispettive giunte. ‘lasciando in bianco i numeri dei valori emissivi’ per consentire all’azienda di dire l’ultima parola”.
Burlando spingeva con “torsioni motivazionali” dirigenti regionali a redigere atti di giunta per “fornire l’involucro e la forma tecnica alla volontà politica”

Il 16 settembre 2014, Burlando parlò con la dirigente Minervini riguardo al limite emissivo rispetto alle MTD (Migliori Tecnologie Disponibili):
B: io ho incontrato “Tirreno Power”
M: e il Ministero
B: e cosa vogliono fare?
M: ehh vogliono stare sul limite inferiore
B: inferiore
M: del … del range delle migliori tecnologie come dicevo all’assessore Guccinelli che neanche se…
B: sull’inferiore salta… salta tutto.

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