Cari Torrieli e Giuseppe, invece di continuare con questo atteggiamento da Prima Repubblica, ovverosia guardare sempre gli errori degli altri per cui lo sbagliare è sinonimo di adeguamento, esponenti di un partito che sbandiera nel proprio nome identificativo il sostantivo VALORI, forse dovrebbe cominciare, per primo, anche se gli altru sbagliano, a percorrere, anche solo nell’affissione dei manifesti, la strada dell’onestà.