Se da un lato Costa Crociere vanta investimenti in nuove tecnologie per ridurre l’impatto ambientale, dall’altro la realtà quotidiana del porto savonese sembra raccontare una storia ben diversa. Gli abitanti della città costiera sono abituati a vedere le navi giganti alimentate ancora in larga parte da combustibili fossili, con le conseguenze che questo comporta per la qualità dell’aria e l’ambiente marino.
Le dichiarazioni del vicepresidente assumono quindi i contorni di una narrazione aziendale ben costruita, che però stride con le immagini delle emissioni che ogni giorno si alzano sopra il porto. La questione dell’inquinamento navale a Savona è un tema caldo da anni, e se davvero la città vuole candidarsi a Capitale della Cultura, forse dovrebbe iniziare a ripensare anche il suo rapporto con un turismo che, almeno per ora, di “sostenibile” ha ben poco.
Piuttosto che dichiarazioni altisonanti, servirebbero azioni concrete: elettrificazione delle banchine (Chissà a che punto siamo?), riduzione dell’uso di carburanti inquinanti e un serio monitoraggio dell’impatto ambientale del traffico crocieristico. Fino ad allora, le parole resteranno solo fumo, proprio come quello che continua a uscire dalle ciminiere delle navi.