Sabato 10 Luglio, onde evitare di dover affrontare il traffico costiero, per raggiungere Albenga, io ed un mio collega abbiamo deciso di utilizzare il treno. Se, condizioni igeniche a parte, l’andata si è rivelata accettabile (la stessa cosa non credo la possano dire i passeggeri del regionale precedente in marcato ritardo), il ritorno è stato un vero e proprio supplizio. |
Il regionale proveninte da Ventimiglia e diretto a Santo Stefano al Magra delle 13.09, come biglietto da visita si è presentato con circa una decina di minuti di ritardo alla stazione ingauna. Una volta saliti a bordo, abbiamo a fatica trovato due sedili in stato semi-decoroso salvo poi scoprire che, nel posto di fronte al nostro, si trovava come passeggero indesiderato un parassita che è parso ai nostri occhi una zecca. Dopo aver eliminato lo sgradito compagno di viaggio, ci siamo accorti che sul vagone, i cui finestrini erano ermeticamente sigillati per mantenere la climatizzazione artificiale, non era funzionante l’aria condizionata e che la temperatura stava raggiungendo temperature da record. Mi chiedo come possa da un lato trenitalia a fornire un servizio così degradante ed umiliante per i passeggeri e dall’altro per quale ragione le varie autorità competenti (Stato o Regione Liguria che siano) non attuino serie misure a tutela dei passeggeri che, ricordiamo, utilizzando mezzi pubblici contribuiscono a decongestionare il complicato traffico rivierasco e a non riversare CO2 nell’aria. Mi auguro che l’ufficio stampa di trenitalia abbia, almeno questa volta, il buon gusto di non perdere tempo proferendo in modo arrogante attenuanti a mio giudizio inesistenti ma, oltre a scusarsi con tutti i viaggiatori, induca i reparti competenti a fornire al pubblico quel minimo decoro che un servizio pubblico, che perdipiù percepisce consistenti fondi da stato e regione, dovrebbe garantire. |