Ma qualcuno di voi ricorda cosa era il porto e la città di Savona negli anni 50-60?, oppure ha mai avuto occasione di vivere come il sottoscritto a Vado Ligure e negli stessi anni?. Quella Vado nella quale dalla regione vorrebbero fare analizzare i fanghi che giacciono sul fondo del mare, dimenticando per esempio gli scarichi liberi a mare della Monteponi e le due cisterne che giorno e notte versavano i liquami dell’APE dal faro di Porto Vado. Se vogliono sprecare soldi pubblici facciano pure altrimenti si informino sulla storia delle industrie savonesi. Qualcosa di buono sarà pur stato fatto in questi decenni, almeno per quanto riguarda la qualità di motori navali!. Comunque volete chiudere il porto di Savona?, fate pure, ma quando commentate scrivete anche quale è il vostro posto di lavoro: troppo facile vivere tranquilli in un ufficio dello stato e fare gli integralisti ecologici. Siamo il popolo del “nimby”, a me basta affacciarmi dal balcone e guardare la sporcizia di sotto per capire quanti maleducati travestiti da signori mi vivono vicino. Abbiamo tre macchine a famiglia, la maggior parte giganteschi suv, se manca un attimo la luce intasiamo le linee telefoniche, andiamo in vacanza all’estero, tanto gli aerei non inquinano, non ce ne frega un cavolo di cosa sta succedendo nel mondo, ma non sopportiamo le navi da crociera nel nostro porto. Giuseppe Grosso