TPL: quando la filosofia di viaggio incontra il minimalismo occupazionale

Dopo aver investito migliaia di euro pubblici per l’illuminante campagna “Socrate”, per un logo che riflettesse i grandi dilemmi esistenziali di TPL e per decorare la sede aziendale con una nuova insegna luminosa capace di abbagliare i passanti, TPL ha chiuso il sipario del suo spettacolo natalizio con  “La nostra filosofia di viaggio”. Un capolavoro di marketing in cui dipendenti travestiti da alberi di Natale umani, adornati con lucine LED, ci hanno ricordato che, anche se i mezzi si guastano, lo spirito festivo non si spegne mai.
Ma, come si dice, finite le feste, tornano i conti. E che conti! Con il nuovo anno, sotto le luci ancora intermittenti, riemergono i soliti problemi di “filosofia pratica”. Perché, se TPL ci ha insegnato che il viaggio è più importante della destinazione, i sindacati hanno altre priorità: cose banali come stipendi adeguati, un numero sufficiente di dipendenti e magari qualche autobus che non risalga all’epoca della lira.
Ieri, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Faisa-Cisal, Sial-Cobas e Ugl-Fna hanno inviato una lettera congiunta al Comune e alla Prefettura per sollecitare risposte e chiarimenti su diverse criticità che, secondo loro, continuano a rimanere irrisolte. Nella missiva, i rappresentanti dei lavoratori chiedono l’avvio della procedura di raffreddamento per affrontare in modo strutturato le tensioni tra le parti, che ormai si protraggono da tempo.
Le richieste? Nulla di trascendentale: un piano industriale, il ripristino della pianta organica con il  personale necessario per far funzionare l’azienda e, perché no, qualche idea per gestire i reparti amministrazione, lavaggio e verifica senza affidarsi a operatori privati
Il 2025 si apre quindi con una situazione di forte criticità per l’azienda. Secondo i sindacati, è indispensabile agire per garantire la stabilità dei servizi e un equo trattamento del personale. Nella lettera si segnala inoltre la necessità di adeguare il contributo chilometrico, ritenuto insufficiente a sostenere l’equilibrio economico di TPL Linea.
Tuttavia, l’azienda preferisce attendere gli esiti del confronto con i sindacati prima di esprimere una posizione ufficiale sulle questioni sollevate.
La situazione rimane dunque complessa e, almeno per ora, senza una soluzione concreta. Da una parte, i lavoratori chiedono interventi immediati per migliorare le condizioni di lavoro e il servizio offerto ai cittadini; dall’altra, l’azienda punta su una strategia di lungo termine che, però, non sembra in grado di rispondere alle urgenze del momento.
Resta ora da vedere se il confronto tra le parti porterà a un’intesa in grado di garantire una gestione più efficace e una maggiore sostenibilità del servizio di trasporto pubblico nella provincia di Savona.

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