Tpl Linea: autisti trasformati in controllori e impiegati ben sistemati negli uffici? Tensione in azienda

Tpl Linea, l’azienda di trasporto pubblico di Savona, è nel pieno di una tempesta. L’ultima scintilla che ha fatto esplodere le tensioni è la richiesta di trasformare gli autisti in controllori dei biglietti. Ma, come sottolineano i sindacati, questa è solo la punta dell’iceberg di un problema ben più profondo.
In una lettera aperta inviata al sindaco di Savona, Marco Russo, e al presidente dell’azienda, Vincenzo Franceri, la Rsu denuncia una situazione “insostenibile”, che, a loro dire, è il risultato di anni di mancanza di fondi da parte della Regione e degli enti proprietari. “Siamo sempre stati professionali, ma ora ci chiedono di fare anche i bigliettai” dichiarano gli autisti. Il problema? «Mancano autisti e meccanici, ma stranamente abbondano gli impiegati in ufficio, grazie a discutibili selezioni. Troppo comodo fare impresa scaricando ulteriori mansioni sugli autisti, come il controllo dei biglietti».
La Cgil va giù dura: “Le decisioni aziendali sono prese unilateralmente, senza un minimo di confronto. Si vedano gli orari delle biglietterie o il controllo dei biglietti, imposto come un diktat. E mentre gli autisti devono rispettare il contratto, sembra che i dirigenti ne siano esentati”.
Più moderata la posizione della Cisl: “Serve un percorso condiviso, ma l’amarezza che emerge dalla lettera della Rsu mostra chiaramente che qualcosa non va, sia per i lavoratori che per i cittadini”.
E cosa dice il Comune? L’assessore Francesco Rossello offre un punto di vista ottimista: “Da quando si è insediato il nuovo CdA, stiamo cercando di migliorare l’efficienza, la sicurezza e il parco mezzi. Certo, abbiamo chiesto di combattere l’evasione, e il controllo dei biglietti rientra in quest’ottica. Ma siamo fiduciosi che le tensioni si risolveranno”.
Insomma, mentre gli autisti cercano di far quadrare il cerchio tra guida, controlli e ritmi estenuanti, sembra che la lotta all’evasione sia diventata la scusa perfetta per aggiungere nuovi compiti senza affrontare i problemi strutturali. Nel frattempo, gli uffici si riempiono e gli autobus continuano a girare, ma con un po’ di stress in più per chi sta al volante.

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