Tirreno Power, raddoppio impianto a gas. Comunicato di Uniti per la Salute ODV

Abbiamo appreso che l’azienda Tirreno Power ha avviato le pratiche  per  potenziare ‘’impianto di Vado Ligure- Quiliano con un ulteriore gruppo a turbogas accanto all’attuale grande unità da 800 MW, operativa fin dal 2007, in pieno centro abitato.

Riteniamo gravissimo che un’azienda implicata attualmente con diversi dirigenti o ex dirigenti in un processo per disastro ambientale e sanitario sul territorio savonese   abbia l’ardire  di chiedere su quello stesso territorio l’autorizzazione a potenziare proprio il sito legato a quella vicenda sociale e sanitaria, ancor prima che giudiziaria.

Diversi studi da tempo mettono in rilevo le problematiche delle emissioni da turbogas  di particolato primario e soprattutto secondario  peraltro già evidenziate tra gli altri dallo studio Armaroli e Po e nella relazione dell’Ist di Genova a firma del  dottor Federico Valerio proprio nel documento realizzato su richiesta del comune di Quiliano.

In un contesto globale ormai orientato verso il progressivo abbandono di queste fonti inquinanti, riteniamo irricevibile la richiesta di un ulteriore impianto ancora con alimentazione da combustibile fossile, soprattutto perché, oltre al noto impatto del gas metano sul piano del cambiamento climatico,  a nostro avviso non tiene in alcun conto la situazione del territorio, che secondo le perizie disposte dalla  Procura della Repubblica e lavori di autorevolissimi enti indipendenti e terzi come l’indagine epidemiologica condotta dal Cnr, massimo ente di ricerca italiano,  ha pagato e crediamo stia ancora pagando un alto prezzo ambientale e sanitario.

Contestiamo con forza le affermazioni con cui si accompagna questa proposta: riteniamo non  sarebbe affatto una “soluzione più virtuosa per efficienza e basse emissioni”. La soluzione più virtuosa è quella di puntare subito su fonti rinnovabili, in quanto a nostro avviso le cosiddette “basse emissioni” costituirebbero una ulteriore grave pressione su questo ambiente già cosi provato. Proprio in questi mesi gravati dalla pandemia pensiamo che tutti debbano rivalutare le considerazioni volte alla tutela della salute pubblica.

Crediamo pertanto che il processo di riutilizzo delle aree di Vado Ligure debba procedere verso il futuro e non seguire percorsi ormai obsoleti che prevedono un’ulteriore e superata combustione di fossili, bensì orientarsi su strategie più moderne e portatrici anche di maggiore occupazione.

Chiediamo quindi a Comuni, Provincia e Regione di portare la discussione nelle rispettive aule consiliari.

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