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Tirreno Power: L’ Organico

Tirreno Power: L’ Organico
Il 28 Marzo u.s. avevo scritto un mio intervento a titolo “ Tirreno Power: si parla o si razzola?” Ed era riferito a ciò che era emerso da un incontro pubblico tra l’ing. Gosio, Top manager di Tirreno Power, e due suoi collaboratori  con i capo gruppi del consiglio comunale di Vado Ligure e con i capo gruppi del consiglio comunale di Quiliano ed i loro Sindaci tale incontro datato 25 Marzo.
In quella occasione, per la seconda volta, richiamavo all’attenzione per riflettere in merito al fatto che con la ristrutturazione dei gruppi 3 e 4 la direzione avrebbe aumentato l’organico di non meno di 60 addetti. La situazione attuale dovrebbe essere la seguente:

Centrale E – ON di Tavazzano potenza installata 1780 Mw Dipendenti 132 diretti

Centrale E di Power di Turbigo potenza installata 1770 Mw Dipendenti 117 diretti

Centrale di Vado Ligure (SV)   potenza installata 1130 Mw Dipendenti 220 diretti

Se facciamo un calcolo proporzionale Potenza/Addetti a Vado sarebbero sufficienti 75 addetti ovviamente se, eseguendo i lavori di ristrutturazione, portiamo una potenza installata di 1480 Mw gli addetti salirebbero a N° 98 di gran lunga inferiore ai 220attuali. E’ anche evidente che quel 98 potrebbe aumentare per necessità contingente, ma ci sarebbe comunque un margine di 122 addetti e quindi il consiglio di amministrazione, certamente dal teorico al pratico, non consentirebbe  ad un aggravio globale di 122 + 60 promessi. Quindi a fronte di ciò credo che quantomeno un po’ di scetticismo o di dubbio o di riflessione doveva emergere, oltretutto mi ricordo perfettamente che in una precedente occasione quanto testé dichiarato lo avevo fatto in un incontro pubblico a Savona alla presenza del sindacalista CGIL Sig. Rossello. Oggi purtroppo con il tempo e le varie situazioni negative, con la diminuzione dei consumi, incomincia a vacillare la giustificazione degli attuali addetti in centrale e quindi, però, è augurabile che nessuno e vario titolo dichiari che di questa situazione i colpevoli sono i vari comitati del NO al Carbone, o anche del semplice cittadino.

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