TIRRENO POWER”: I SINDACATI SCRIVONO A RENZI

Questa lettera a Renzi dei Segretari Nazionali di Categoria, con l’aggravante di una nota stampa comparsa oggi sul Sito Ufficiale della CGIL Liguria, sembra costruita per scherzi a parte ed evidenzia il livello di confusione, farneticazione mentale e subordinazione culturale alle “politiche” di Tirreno Power! Poveri lavoratori che dovrebbero essere difesi e tutelati da una siffatta politica vertenziale! La lettera sintetizzata dalla nota Stampa della CGIL Liguria è questa: 
Nota stampa
“TIRRENO POWER”: I SINDACATI SCRIVONO A RENZI
“Inspiegabile – scrivono Miceli, De Masi, Pirani al Presidente del Consiglio – che non si sia ancora trovata una soluzione ad una vertenza che dura da più di otto mesi”.
La vicenda, divenuta una vera e propria vertenza, va avanti da più di otto mesi. I fatti: nella provincia di Savona, a Vado Ligure, un impianto a carbone della società “Tirreno Power” è stato bloccato a seguito di un sequestro preventivo del Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Savona lo scorso 11 marzo 2014.
Da quel momento, i sindacati del settore Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil sono stati costretti ad utilizzare diverse tipologie di ammortizzatori sociali, per limitare i danni ai lavoratori coinvolti: su 525 lavoratori, 126 sono stati messi in mobilità e al restante personale sono stati applicati i contratti di solidarietà nonché la Cassa integrazione ordinaria.

Nella lettera inviata al Presidente del Consiglio, Emilio Miceli, Carlo De Masi, Paolo Pirani, rispettivamente segretari generali di Filctem, Flaei, Uiltec ricordano che:

1) la centrale di Vado non ha mai superato i limiti inquinanti previsti dalla legge, come del resto affermato anche dal Giudice;

2) dalla chiusura della centrale ad oggi, la qualità dell’aria, che non ha mai

evidenziato criticità, è rimasta sostanzialmente identica anche ad impianto fermo e ciò è in evidente contrasto con il presupposto della consulenza della Procura per la quale la stessa centrale è la principale causa di inquinamento del territorio;

3) l’Azienda continua a manifestare la volontà di investire sull’impianto di Vado ed è disponibile a raggiungere i più bassi livelli emissivi presenti in Italia per centrali similari, in linea con le indicazioni in materia di clima ed energia indicate dalla Commissione Europea.

Tutti buoni motivi che fanno apparire “inspiegabile – conclude la lettera dei sindacati a Renzi – come i ministeri interessati (Sviluppo Economico, Lavoro) e particolarmente quello dell’Ambiente, ancora non abbiano trovato una soluzione ad un problema che, dal nostro punto di vista, appare di non difficile soluzione”

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