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Tirreno Power e alterazioni del microclima locale

Tirreno Power e alterazioni del microclima locale

Questo…articolo …dice assolutamente il vero: in estate, anche in condizioni di marcato clima caldo, le brezze marine mitigano notevolmente la calura lungo le: coste, così come fanno la notte le brezze di terra. Una volta, fino a 30 anni  fa, era così pure da noi, nel savonese, quando, pur con temperature anche sopra i 30°C di giorno, il caldo era molto più sopportabile che ora, con brezza marina sempre presente, la quale inoltre non aumentava, come invece oggi, da 30 anni a questa parte, l’umidità, che quasi mai superava il 65-70%, a confronto dell’80-90%dei nostri giorni; ed è l’umidità elevata che rende il caldo molto afoso, quindi insopportabile, anche con temperature di 26-27°C. Una volta c’era anche la brezza di terra…

 nel nostro caso la tramontana, che quasi sempre, entro le 22-23 della sera, si levava, rendendo le nostre notti molto più vivibili(o meglio, “dormibili”) di oggi, con temperature che al levar del sole si aggiravano al massimo sui 22°C, contro i 25-26 di oggi. Le varie cronache meteo su TV e su Web affermano da giorni dell’arrivo, da oggi, dell’anticiclone africano, responsabile di maggiore caldo e umidità, quindi di afa, con brezze inibite, mentre sino ad ieri c’era invece quello delle Azzorre, che garantiva un caldo più vivibile, se non godibile…mah, qui da noi si vede che l’alta pressione africana è arrivata molto prima! 

Già negli anni 90, il Prof. Maifredi, geologo e climatologo, notò come nel savonese questi meccanismi delle brezze fossero venuti meno, con aumento in estate delle giornate caratterizzate dalla cosiddetta “cappa”, ovvero foschia densa, se non nuvolaglia, presente sulla costa e nell’immediato entroterra, con condizioni di afa e forte disagio fisico, più accentuato nelle persone anziane, le quali, se anche cardiopatiche o bronchitiche croniche, possono anche manifestare riacutizzazioni delle loro patologie. Inoltre già allora  alcune guide turistiche tedesche avevano informato la loro “clientela” di questo nuovo fenomeno sulla riviera savonese, con ripercussioni quindi anche sull’afflusso turistico nelle nostre zone. Maifredi individuò nell’allora centrale Enel a carbone di Vado Ligure la responsabile di tutto ciò.

Lo scorso anno un mio collega, tornando a luglio in traghetto dalla Corsica, notò che avvicinandosi alla costa ligure, il litorale compreso grosso modo da Arenzano a Loano era avvolto completamente dalla foschia, mentre era visibile, ad esempio, la lanterna di Genova.  Se non sono prove queste…

Marco Caviglione

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