Tirreno Power

STUDIO USA SU CENTRALI A CARBONE E MERCURIO.
E LA CENTRALE A CARBONE TIRRENO POWER DI VADO?

Un recente studio USA del 16 Febbraio 2013 “Effect of the shutdown of a large coal-fired power plant on ambient mercury species” pubblicato sulla rivista scientifica ” Chemosphere” , evidenzia la responsabilità delle centrali a carbone per la ricaduta del Mercurio (Hg) sul territorio circostante.

Nella primavera del 2008 la centrale a carbone presso Rochester (New York) da 260 MW, della potenza di circa 1/3 dei due gruppi a carbone 3 e 4 da 660 MW della centrale di Vado, fu chiusa per un periodo di 4 mesi.

I dati registrati per due anni misurarono le ricadute di tre specie di mercurio nell’ambiente presso la centrale come mercurio gassoso, ossidi di mercurio e mercurio particolato. Le conclusioni dello studio furono che le concentrazioni medie delle tre specie di mercurio diminuirono in modo significativo rispettivamente del 12%, 73% e 50% dopo la chiusura della centrale a carbone.

Nello studio si evidenzia inoltre come le centrali a carbone siano le più importanti fonti antropogeniche del mercurio che viene rilasciato in atmosfera nel mondo con quantità di circa 810 tonnellate/anno e che poi si deposita nel terreno, nei vegetali, nei fondali marini ecc.

E’ ben noto che la centrale Tirreno Power di Vado è la principale fonte di emissione di inquinanti nel comprensorio savonese. Il PIANO REGIONALE DI RISANAMENTO E TUTELA DELLA QUALITA’ DELL’ARIADELLA REGIONE LIGURIA 2006quando la centrale funzionava a metà potenza di quella attuale con i “soli” gruppi 3 e 4 a carboneper la sottozona 2b) che comprende i Comuni di Savona, Quiliano e Vado Ligure a PAG. 1072-1073 E 1074 dichiarava che:” la combustione nell’industria dell’energia e quindi essenzialmente la centrale termoelettrica, è la prioritaria responsabile delle emissioni di Ossidi di azoto (68,3%); PM10 (34,9%), SOx (89,7%) e di COV (37,9%)” . 

Un recente studio di Biomonitoraggio lichenico (Relazione tecnica di biomonitoraggio 2006-2007), coordinato da ARPA Liguria, conferma nella zona del savonese (Comuni di Savona, Quiliano e Vado Ligure) il grave inquinamento con bassi indici di Biodiversità Lichenica (BL) correlabili con la scarsa qualità dell’aria in relazione principalmente alle concentrazione dei gas fitotossici SO2 e NOx. Inoltre “Cadmiomercurionichelpiombo zinco sono gli elementi chimici che fanno registrare una forte correlazione spaziale con i bassi valori di BL, suggerendo questi contaminanti quali possibile causa della bassa diversità delle popolazioni licheniche censite”.

Mercurio: Media : 2,5 ppm circa 16 volte superiore al background naturale lichenico di 0,15 ppm (Nimis et al.) con picco massimo di 13,06 ppm presso Noli. Ricordiamo che il mercurio oltre che nell’aria e nel terreno è concentrato anche nei fondali marini di fronte a Vado L. e per il fenomeno di bioaccumulo si deposita nella catena alimentare (piante, molluschi pesci ecc.) arrivando alla fine all’uomo. Il mercurio è un metallo estremamente tossico per il sistema nervoso centrale e periferico.E’ una sostanza neurotossica, che agisce anche su cuore, reni e sistema immunitario, sia nel caso di avvelenamenti acuti che cronici..

valori elevati di mercurio registrati nella zona savonese circostante la centrale di Vado-Quiliano potrebbero quindi essere ricondotti principalmente alle emissioni degli obsoleti gruppi 3 e 4 a carbone della centrale T. Power che sono anche responsabili di più dell’80% dell’inquinamento dell’intera centrale con circa il 100 % dell’anidride solforosa SO2 (5.300 tonnellate l’anno), il 75 % degli ossidi di azoto NOx (3.000 tonnellate/anno su 4.000 di t/a totali) il 70% dell’ anidride carbonica ( 3,7 milioni t/anno su 5,4 milioni di t/anno totali) . I gas SO2 e NOx contribuiscono a loro volta alla massa delle polveri sottili secondarie cardiotossiche e cancerogene ( stimate in circa 5.600 tonnellate/anno)….(VEDI)

I costi esterni relativi ai 2 gruppi a carbone sono molto elevati e secondo Greenpeace ammonterebbero a circa 248 milioni di euro e 54 morti premature l’anno (Greenpeace Aprile 2012).

RITENIAMO QUINDI CHE GLI OBSOLETI GRUPPI A CARBONE 3 e 4, CHE HANNO OTTENUTO UNA “AIA TRANSITORIA” CHE NON RISPETTEREBBE I LIMITI DI EMISSIONE DELLE DIRETTIVE UE E CHE NON POSSONO ESSERE RISTRUTTURATI NEL RISPETTO DELLE MIGLIORI TECNOLOGIE DISPONIBILI (BAT), DEBBANO IN OGNI CASO ESSERE DISMESSI IN TEMPI CERTI. PER QUESTI ED ALTRI FONDATI MOTIVI LA “Rete Savonese Fermiamo il Carbone” HA RECENTEMENTE DEPOSITATO UN RICORSO AL TAR DEL LAZIO.

CON LA CHIUSURA DEI  2 GRUPPI A CARBONE SI REALIZZEREBBE METANIZZAZIONE E DEPOTENZIAMENO PER QUESTA “CENTRALE IN CITTA’ ” COME RICHIESTO DALLA COMMISSIONE SCIENTIFICA DI SPOTORNO – ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ NEL MAGGIO 1988.

Savona, 9 Aprile 2013

Dr. Agostino Torcello (Medico pneumologo)

Dr. Virginio Fadda (Biologo)

MODA Savona

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