Tirreno power

COME MAI I SINDACI DI VADO E QUILIANO NON CHIEDONO AL MINISTERO DELL’AMBIENTE
DI NON CONCEDERE L’A.I.A. (AUTORIZZAZIONE AMBIENTALE INTEGRATA) A TIRRENO POWER
CHE NON RISPETTA CON I GRUPPI A CARBONE LE LEGGI ITALIANE E DELL’UNIONE EUROPEA?

Per la centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure (Sv) constatiamo il continuo funzionamento dal 1996 a oggi per più di 10 anni, in presunta violazione del D.lgs 372/1999, D.lgs 59/2005 e oggi D.lgs. 128/2010 degli obsoleti gruppi a carbone 3 e 4.

Oggi l’Art. 29 – bis, comma 1 del D.lgs. 128/2010 in applicazione della normativa IPPC 96/61/CE della Ue prevede che le centrali a carbone esistenti per ottenere l’obbligatoria autorizzazione AIA debbano rispettare i livelli di emissione a camino stabilite per le BAT ( migliori tecnologie disponibili) dalla Commissione Ue di Siviglia (Sintesi grandi impianti di combustione – Siviglia Maggio 2005).

Se le BAT non sono rispettate, non può essere concessa l’autorizzazione A.I.A. all’intera centrale.

Oggi i gruppi a carbone 3 e 4 (che producono più del’80% dell’inquinamento dell’ intera centrale) non rispettano, superandoli di molto, i valori limite di emissione BAT della Ue per cui dovrebbero essere immediatamente chiusi . Anche se fossero ristrutturati, dal momento che sono vecchi risalendo agli anni ’60, per dichiarazione dello stesso Ministero dell’Ambiente (vedi dichiarazione di VIA) non raggiungerebbero mai le BAT richieste dalla Ue.

I SINDACI E GLI AMMINISTRATORI LOCALI INVECE DI TERGIVERSARE SULLE “PRESCRIZIONI” PER FAR OTTENERE L’AIA RICHIESTA DA TIRRENO POWER (vedi La Stampa del 26/10/2010), accettando magari qualche insignificante miglioria come controlli dell’aria o copertura parchi di carbone ecc., sulla base di quanto sopra dichiarato DOVREBBERO INVECE CON FORZA OPPORSI ALLA CONCESSIONE DELL’AUTORIZZAZIONE A.I.A. A TIRRENO POWER ED ATTIVARSI QUINDI PER LA DISMISSIONE  DEFINITIVA DEI GRUPPI 3 E 4 A CARBONE. Il Sindaco di Torre Valdaliga Sud (Civitavecchia) infatti è riuscito con le proprie osservazioni ( legislative, scientifiche ed epidemiologiche) in conferenza dei servizi a non far concedere l’AIA ministeriale chiesta da T. Power addirittura per un gruppo a metano. (vedi )

Non sarà che i Sig. Sindaci vogliano mantenere i gruppi a carbone della centrale per rispettare ad ogni costo il Piano Provinciale dei rifiuti che a pag. 170 (vedi )  prevede la pericolosa combustione del CDR derivato dai rifiuti nelle centrali a carbone o cementifici con l’impianto della produzione del CDR proprio all’interno della discarica del Boscaccio (ECOSAVONA) di Vado L. aggravando però così lo stato di salute della popolazione esposta già ai pericolosi fumi del carbone?

Savona, 28 Ottobre 2010 

Dr. Virginio Fadda (Biologo)

Dott. Agostino Torcello (Medico pneumologo)

MODA Savona

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