di Alberto Canonico Esempio di eccellenza e monumento della contemporaneità. È il termovalorizzatore di Vienna, uno straordinario impianto di smaltimento dei rifiuti nel pieno centro della città, vicino alla cattedrale di Santo Stefano, diventato meta dei turisti. Nel 1987 in seguito a un incendio che distrusse gran parte del vecchio impianto, l’allora sindaco Walter Zilk affidò a Friedrich Hundertwasser, noto architetto viennese, la realizzazione del nuovo impianto. Venne fuori una struttura colorata, interrotta da miriadi di finestre, ognuna divisa dall’altra da cespugli e alberi che si arrampicano sulla facciata dell’impianto e che termina con una cupola dorata che svetta altissima sulla città con lo stile variopinto e visionario tipico dell’artista. Oltre all’incenerimento dei rifiuti, il termovalorizzatore di Spittelau provvede al riscaldamento di oltre un terzo delle case viennesi e produce aria condizionata nei mesi estivi. I fumi sono depurati da moderni impianti di filtraggio per la rimozione di polveri sottili, metalli pesanti e acidi inquinanti e le ceneri di scarto vengono vendute alle industrie del cemento. L’impianto desta particolare interesse proprio in rapporto al suo inserimento nel cuore della città. La sua ubicazione denota un atteggiamento di fiducia dei cittadini nei confronti delle politiche di gestione dei servizi e dell’ambiente. Anche la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione, in grado di alimentare buona parte della città e di produrre energia elettrica, può essere visto dalla cittadinanza come una risorsa e non come una minaccia per la propria salute.