Antonio Tajani, vicepremier e segretario di Forza Italia, si è presentato a Savona con una missione quasi eroica: firmare il “Patto per le infrastrutture in Liguria”, che dovrebbe risolvere tutti i problemi di viabilità della regione, dalla linea ferroviaria Savona-Torino fino alla mitica Aurelia bis. L’obiettivo? Trasformare Savona in un porto di riferimento per il Mediterraneo nord-occidentale. Insomma, quasi una Manhattan d’Italia. Tra raddoppi di ferrovie e varianti stradali, sembra quasi che la Liguria stia per diventare una metropoli futuristica, se non fosse che qualcuno, nel frattempo, si è dimenticato di invitare il sindaco di Savona.
Infatti, proprio Marco Russo, sindaco della città, si è trovato improvvisamente in mezzo a un vortice di polemiche. Mentre Tajani e il centrodestra brindavano a questo futuro scintillante di infrastrutture, Russo si è visto escluso dall’invito ufficiale e non ha potuto far altro che criticare aspramente l’evento, definendolo una “manovra elettorale travestita da incontro istituzionale”. Bucci, sindaco di Genova e candidato a governatore della Liguria, ha lanciato una provocazione: “Manca solo un sindaco, ma lo convinceremo!” come a dire che per far parte del grande show elettorale, basta solo un po’ di persuasione. Russo però non ha preso bene la battuta, ribattendo che nessuno lo aveva formalmente invitato, e che no, grazie, non era interessato a partecipare a una passerella politica.
Il centrosinistra non ha certo perso l’occasione per aggiungere pepe alla polemica: i consiglieri provinciali hanno accusato il centrodestra di aver trasformato un tema cruciale come le infrastrutture in una “palese operazione di propaganda elettorale”. Hanno perfino citato esempi recenti, come la questione del rigassificatore, per puntare il dito contro l’amministrazione uscente e denunciare il “grande uso improprio delle istituzioni”. In pratica, mentre Tajani e co. si preparano a costruire ponti e strade, qualcuno pensa che ci sia più bisogno di sistemare le regole della correttezza politica.
In tutto questo, c’è da chiedersi: riusciranno davvero le nuove infrastrutture a trasformare Savona in una capitale del Mediterraneo, o sarà solo un altro capitolo della saga pre-elettorale? Una cosa è certa: se i lavori stradali andranno veloci come le polemiche politiche, Savona avrà la sua nuova viabilità in men che non si dica.