Un appello chiaro e deciso arriva dalla provincia di Savona: fermare l’iter per il trasferimento della nave rigassificatrice da Piombino a Vado Ligure. La richiesta, inviata direttamente alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è firmata dai membri del tavolo territoriale, che include il presidente della Provincia e i sindaci di Savona, Albissola Marina, Albisola Superiore, Altare, Bergeggi, Cairo Montenotte, Carcare, Noli, Quiliano, Spotorno, Vado Ligure e Vezzi Portio.
Nel documento, già trasmesso anche alla Regione Liguria, viene ribadito un “forte dissenso” verso il progetto, considerato incompatibile con lo sviluppo locale. Il presidente della Regione, Giovanni Toti, dimissionario, non ha proceduto alla nomina di un nuovo commissario, creando ulteriore incertezza amministrativa.
Tra le criticità evidenziate, spicca la scelta della collocazione: troppo vicina alle spiagge (appena 2,9 chilometri) e ad aree marine protette, come l’isola di Bergeggi. Viene inoltre sottolineato come l’impianto risulti distante dalle principali dorsali del gas, limitando di fatto l’efficacia strategica del progetto.
L’opposizione al rigassificatore non si ferma alle istituzioni: il dissenso si manifesta anche nelle piazze, dove cittadini e associazioni hanno promosso numerose iniziative di protesta. Il tema centrale resta quello della sicurezza e della sostenibilità ambientale. Gli enti locali chiedono maggiore chiarezza su un progetto che, a loro avviso, manca ancora di una visione complessiva e condivisa.
Nonostante le richieste di revisione, la procedura amministrativa va avanti. Snam, l’azienda responsabile, ha confermato che le trattative per l’acquisizione dei terreni privati necessari all’infrastruttura continuano. Ma il messaggio del territorio è netto: “Il rigassificatore è incompatibile con la nostra idea di futuro”.