Alla luce delle attuali condizioni dello stadio Bacigalupo e del palese disinteresse dimostrato dall’amministrazione comunale, ci sembra opportuno ricordare un episodio emblematico risalente alla stagione 2004/2005, quando il Savona militava in Serie D.
In quella stagione, il Savona si trovava a lottare per la salvezza. La settimana che precedeva l’ultima e decisiva partita, il lunedì, il Comune decise di mandare i trattori per sistemare il terreno di gioco, senza preoccuparsi delle esigenze della squadra. Era un momento delicatissimo: l’amministrazione comunale era guidata da Francesco Lirosi, subentrato al sindaco Ruggeri, che aveva lasciato l’incarico per assumere un ruolo in Regione.
La decisione scatenò immediatamente le proteste dell’allenatore Pino Cavallaro e del magazziniere Remo Bertolucci, consapevoli che la squadra aveva bisogno di allenarsi in condizioni ottimali per prepararsi tatticamente alla partita più importante della stagione. Il direttore generale Alberto Bonvicini, avvisato dell’accaduto, intervenne prontamente, impedendo l’ingresso dei trattori sul campo. Grazie a questa ferma presa di posizione, il Savona poté svolgere regolarmente gli allenamenti e concentrarsi sulla sfida decisiva.
La partita di domenica contro il Versilia 98 si rivelò memorabile: il Savona riuscì a salvarsi dalla retrocessione al 98° minuto grazie a una spettacolare punizione calciata da Piovesan, un giocatore prelevato da Bonvicini dal fallimento del Genoa. Quella punizione, magistrale per precisione e potenza, rimane uno dei momenti più iconici della storia recente del club e non solo.
È possibile rivivere quell’emozione straordinaria attraverso il filmato di quel gol storico. Guarda il video
Lo stadio, quel giorno, era gremito da migliaia di tifosi festanti, nonostante una parte delle gradinate fosse già dichiarata inagibile. Questo dettaglio sottolinea un’amara verità: tutte le amministrazioni che si sono succedute, sia per quanto riguarda il Savona Calcio sia per lo stadio Bacigalupo, hanno dimostrato uno scarso interesse verso le sorti della squadra e delle sue strutture.
L’episodio del 2004/2005 è un chiaro esempio di come, nonostante gli ostacoli imposti dall’incuria e dall’indifferenza istituzionale, la passione e l’impegno dei protagonisti sul campo possano ancora regalare momenti di gioia e orgoglio a una comunità. Tuttavia, questa situazione ci lascia l’amara consapevolezza che il futuro dello stadio e della squadra necessiti di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, affinché episodi del genere non si ripetano.