Bacigalupo, due anni di parole inascoltate: la denuncia di Pastorelli torna d’attualità

Le condizioni dello stadio Bacigalupo continuano a sollevare polemiche, eppure già due anni fa Aureliano Pastorelli, presidente della Consulta dello Sport del Comune di Savona, su SVsport.it aveva espresso critiche dure verso le scelte dell’assessore Rossello.

Non posso che prendere le distanze dalla manifestazione di interesse così come è stata concepita – attaccava Pastorelli –. Non solo la Consulta non è stata minimamente coinvolta, ma nemmeno è stato chiesto un parere. Non sono disposto a diventare il capro espiatorio di un’operazione che non mi appartiene.”

Parole che ancora oggi pesano, perché arrivano da chi, istituzionalmente, dovrebbe essere parte attiva nelle decisioni che riguardano l’impiantistica sportiva cittadina. Ma il presidente della Consulta, evidentemente, si era trovato relegato a spettatore.

Soldi usati male, idee ignorate
Non si trattava solo di un problema di metodo, ma anche di merito. Pastorelli denunciava come i fondi ricavati dalla fideiussione post-fallimento fossero stati utilizzati senza una visione a lungo termine.
“Avevo suggerito interventi a bassa manutenzione – spiegava –: rifare gli spogliatoi, sistemare la segreteria, dare una rinfrescata alle tribune. Invece si è puntato sul campo, che oggi è un prato infestato dalla gramigna. Uno spreco annunciato.”

Il suo piano era semplice e pragmatico: rendere il Bacigalupo funzionale nella sua essenzialità, anche solo con un campo in terra battuta. Ma quelle indicazioni, a quanto pare, sono finite nel dimenticatoio.

Progetti fermi, mentre gli altri corrono
Pastorelli attaccava l’inerzia strategica dell’amministrazione:
“Avevo promosso uno stanziamento di trentamila euro per un progetto esecutivo da tenere pronto, in vista di eventuali bandi regionali o legati al PNRR. Altri comuni, anche più piccoli del nostro, sono riusciti a dotarsi di campi in sintetico. Noi invece restiamo fermi, senza una progettualità concreta.”

Visione o declino?
Secondo Pastorelli, si doveva ripensare radicalmente la funzione dello stadio:
“Bisogna decidere cosa vogliamo fare del Bacigalupo. Se vogliamo riaprirlo allo sport cittadino o farne un’area del Campus universitario. In entrambi i casi serve un progetto chiaro. Io immagino un polo sportivo moderno e multifunzionale, con nuovi impianti, campi da padel o tennis, e un Comparato finalmente ristrutturato. I soggetti interessati ci sarebbero, se solo il Comune fosse pronto ad accoglierli.”

Una visione che, a sentire Pastorelli, mancava completamente nelle stanze del potere savonese.
E che, due anni dopo, in molti cominciano finalmente a rimpiangere.

 

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