Assistiamo alla repentina accelerazione sul progetto di spostamento a monte del tracciato ferroviario da Finale Ligure ad Andora. E’ almeno un secolo che si discute di questo problema (mio nonno, nato nel 1894, sentiva parlare da giovane di questo progetto…), tuttavia l’inerzia e la debolezza politica dei nostri territori hanno sempre prevalso sulla obiettiva necessità di dotare il nostro comprensorio di un corridoio ferroviario adeguato ai tempi (quello attuale, lo ricordo, è stato inaugurato nel 1870!).
E’ quindi inevitabile dare una prospettiva infrastrutturale adeguata per il trasporto ferroviario, ma quello che non ci piace e che andrebbe modificato, è il metodo di lavoro.
In Svizzera, ad esempio, quando lo Stato decide di fare un’opera pubblica di interesse nazionale prepara il progetto, lo sottopone ai territori interessati ascoltandone le osservazioni, quindi viene indetto un referendum per conoscere il parere dei cittadini e in base a quello si procede alla realizzazione, o meno, dell’opera medesima.
E’ chiaro che ci sono Comuni che hanno interesse a liberare il proprio territorio da una servitù gravosa e impegnativa sul piano economico e sociale, rappresentata dall’attuale collocazione del tracciato ferroviario, mentre Borghetto Santo Spirito, invece, dovrebbe sacrificare il proprio territorio e le proprie attività economiche in maniera significativa, dopo aver già dato un contributo molto rilevante prima per il depuratore comprensoriale, poi per il casello autostradale e forse, un domani chissà, anche per un nuovo tratto viario di Aurelia bis.
Come minoranza non siamo mai stati interpellati, né abbiamo mai ricevuto documentazione in merito, quindi non possiamo avanzare osservazioni su un progetto che non conosciamo nel dettaglio, se non per quanto appreso dai media a vario livello.
Il sindaco Canepa intende presentarle in sede di Conferenza dei Servizi, dove sarà presente solo l’amministrazione, evitando così la condivisione e il dibattito pubblico in sede di Consiglio comunale, che rappresenta tutta la cittadinanza.
Riguardo alla questione per il territorio di Borghetto ecco un semplice e banale esempio: si vuole promuovere la coltivazione della pesca Deco, ma la porzione più fertile della nostra piana non sarà disponibile in caso di approvazione dello spostamento a monte della ferrovia; in passato, inoltre, con amministrazioni di centrodestra si sono trasformati, in maniera ingiustificata, terreni agricoli per insediare due autolavaggi (strutture con un esagerato consumo di acqua), che hanno impedito di fatto l’espansione di un vivaio, fiore all’occhiello del nostro comprensorio.
Quello che stupisce e sconcerta è il comportamento davvero dissociato di questa amministrazione comunale che si presenta:
- Pugnace e financo arrogante (ricorso al TAR) nei confronti delle corrette osservazioni urbanistiche della Regione Liguria agli elaborati del PUC (Piano Urbanistico Comunale).
- Remissiva e accondiscendente, senza chiedere informazioni più precise, su un’opera pubblica che di fatto andrà a sequestrare in maniera definitiva la parte più importante del nostro territorio e della stessa, e tanto conclamata, economia green, senza contare aspetti ambientali molto rilevanti (ad esempio, dove sarà collocato il materiale estratto dalle gallerie?).
La condivisione del progetto e del suo impatto ambientale, oltre che gli effetti socio-economici per Borghetto, ritengo siano interesse di tutti i cittadini… Evidentemente l’attuale sindaco e maggioranza giudicano siano solo di loro competenza, cercando di sfuggire a un vero confronto propositivo, e anche di carattere tecnico-amministrativo, sulle conseguenze per il nostro territorio rispetto all’attuale layout progettuale.
Il consigliere comunale
Giancarlo Maritano