“(ANSA) – ROMA, 15 FEB – La pausa nei lavori del CdM, motivata dal fatto che i Ministri non conoscevano neppure il testo da approvare in tema di legge delega sulle concessioni marittime e del commercio ambulante, chiarisce bene con quale superficialita’ vengano affrontati temi importanti. Che poi i deputati Pd parlino di recupero di civilta’ giuridica pare addirittura offensivo. E’ infatti in discussione alla Camera la Mozione di Fratelli d’Italia per fornire le linee di indirizzo su tale tematica e invece con massimo disprezzo delle Istituzioni il Governo si precipita oggi a normare la questione senza ascoltare ne’ il Parlamento ne’ le categorie interessate. Una scorrettezza aggravata anche dai recenti richiami, in merito alle continue decretazioni del Governo, in questo caso un mero emendamento, fatti dai Presidenti Mattarella e Fico. Questo CdM si appresta, col beneplacito dei partiti che lo sostengono, ad arrecare un danno irreversibile alle migliaia di aziende del commercio ambulante e della balneazione. Altro che buon senso economico e civilta’ giuridica, come dichiarato nei giorni scorsi Gentiloni, qua si vende l’Italia a pezzi e si distruggono le aziende !“.
Il tema fondamentale è proprio questo: difendere le tante aziende che operano nel settore della balneazione e del commercio dalla realistica possibilità, con la liberalizzazione delle concessioni pubbliche, di essere sostituite dalle multinazionali, oppure da investitori stranieri avulsi dal contesto territoriale.
In troppe occasioni, in cui l’Europa ha invocato il principio della concorrenza, giustificandola con l’opportunità di fare scendere i prezzi dei servizi a vantaggio dei consumatori, il risultato finale si è tradotto nella svendita dell’italianità In questo caso, inoltre, Bruxelles potrebbe condizionare la prossima concessione della seconda rata del Pnrr all’approvazione della riforma appena licenziata dal CDM.
Il percorso per l’approvazione della legge delega sulle concessioni demaniali è¨ stato pertanto avviato dal governo nel modo peggiore.
Ciò nonostante, la discussione in parlamento del testo finale, da approvarsi entro Maggio e Giugno, potrebbe ancora permettere di apportare quelle basilari e sostanziali modifiche richieste dagli operatori del settore e dalle norme del buon senso.
La posizione di FDI al riguardo è stata chiara fino dal primo momento, senza ripensamenti e marce indietro.
L’auspicio è che la Lega riveda le proprie ultime, inspiegabili, decisioni, assunte nel recente Consiglio dei Ministri, nel qual caso si sarebbe ancora in tempo per apportare le giuste ed eque correzioni.
dott. arch. Massimo Arecco (Consigliere Fdi) dott. Renato Giusto (Consigliere FdI) dott. Filippo Marino (Commissario cittadino di Fdi)