L’erosione che sta divorando le spiagge del ponente savonese è ormai un tema caldissimo, e l’assessore ai lavori pubblici Lionello Parodi si è messo al lavoro. Dopo un incontro “ad alta tensione” con Enrico Schiappapietra, presidente del sindacato Bagni Marini, Parodi ha proposto una soluzione che suona quasi epica: una diga subacquea. Un muro invisibile, a quanto pare, capace di fermare le onde come per magia. Che sia l’inizio di una nuova era per il nostro litorale?
“Pensiamo a una diga soffolta,” ha spiegato l’assessore, “o magari a qualche altra struttura che limiti gli effetti delle mareggiate.” Nessun dettaglio specifico su come e quando, ma sicuramente idee solide come… la sabbia che scivola via. E intanto, la spiaggia continua ad arretrare sotto i colpi delle mareggiate.
Per Schiappapietra, che ormai vive da vicino questa emergenza ogni inverno, il progetto suona come una promessa (già sentita). “Dobbiamo pensare in grande,” ha detto il presidente, anche se ormai, di “grande”, al ponente savonese sono rimasti solo i danni. Parodi, tuttavia, non demorde e assicura che ci sarà un intervento “mirato e migliorativo”. Insomma, sembra più un appello alla fortuna che un piano concreto.
E mentre il Comune discute di nuove dighe e barriere, alcune domande rimangono senza risposta: chi si prenderà la responsabilità dei ritardi accumulati? E, soprattutto, cosa c’entra l’erosione con le “correnti misteriose” citate dall’assessore, quando studi di esperti come l’ingegner Sirito sostengono che il problema derivi dagli interventi sul porto di Vado?
L’ironia è che, anni fa, Italia Nostra aveva già avvertito dei rischi di erosione legati alla piattaforma portuale. Ma, si sa, a Savona, finché non arrivano le onde in salotto, è difficile che qualcuno ascolti.
Aspettiamo, dunque, di vedere cosa farà Parodi. Magari la prossima mossa sarà una “riunione straordinaria” o, perché no, un altro “studio approfondito” per confermare quello che già sappiamo: il mare continua a prendersi il suo spazio, e noi rimaniamo a guardare
UN COMMENTO DI GIOVANNI DANIELE
Non solo Italia Nostra aveva avvertito ma anche Regione Liguria nel dare l’ok al riempimento totale come base della piattaforma MAERSK a Vado Ligure (anno 2016) aveva previsto l’erosione che ne sarebbe derivata : prima a Vado dai bagni Karibu (ricordate la mareggiata con relativa distruzione della passeggiata che è arrivata a un metro dalla carreggiata dell’aurelia ??) e poi via via verso Zinola (a seguito dei lavori di ampliamento e rotazione della diga foranea di Vado) BASTAVA LEGGERE IL DECRETO DI AUTORIZZAZIONE 8 anni fa COME SUGGERITO DA VIVERE VADO QUI
… NON SERVIVA LA SFERA MAGICA … e provvedere per tempo (a Vado hanno fatto le dighe soffolte dopo il disastro della passeggiata e del “bar sulla spiaggia comunale spendendo oltre 1,2 MLN€ … a Savona si comincia ora a parlare e di soldi ne serviranno sicuro molti di più. INDOVINATE CHI PAGA?