La provincia di Savona, come altre aree della Liguria, è stata storicamente oggetto di speculazioni edilizie a causa della sua attrattività turistica e della sua vicinanza al mare. Negli anni, questo fenomeno ha portato a vari problemi, tra cui la cementificazione e la costruzione indiscriminata in zone costiere e collinari, spesso senza un’adeguata pianificazione urbanistica. Interessanti e sempre attuali i due libri di Marco Preve e Ferruccio Sansa “Il partito del cemento e “la Colata” sull’argomento.
Cementificazione della costa: Molti comuni della provincia hanno assistito a un rapido sviluppo urbanistico lungo le loro coste, con edifici residenziali e complessi turistici costruiti in modo intensivo. Questo ha avuto impatti negativi sull’ambiente, riducendo spazi verdi e zone naturali.
Piano urbanistico: Alcuni progetti immobiliari sono stati criticati per aver violato norme ambientali o essere stati approvati con varianti al piano regolatore, spesso in assenza di consultazioni pubbliche adeguate.
Ecomostri: Come in altre parti della Liguria, anche Savona ha avuto episodi di costruzioni che sono rimaste incompiute o mal integrate nell’ambiente, con edifici soprannominati “ecomostri”. Questi progetti, talvolta abbandonati, rappresentano un problema estetico e ambientale.
Rischi idrogeologici: La costruzione in aree a rischio idrogeologico, come zone collinari e pendii, ha aumentato i rischi di frane e alluvioni. La Liguria è una regione particolarmente vulnerabile a fenomeni meteorologici estremi, e l’edificazione in aree inappropriate ha aggravato il problema.
Turismo e seconde case: La speculazione edilizia è stata anche incentivata dalla domanda di seconde case da parte di turisti, principalmente provenienti da altre regioni italiane e dall’estero, con un conseguente aumento dei prezzi immobiliari e uno sviluppo a scapito della comunità locale.
Negli ultimi anni, la pressione pubblica e una maggiore sensibilità ambientale hanno portato ad una maggiore attenzione verso la pianificazione sostenibile, ma le questioni legate alla speculazione edilizia restano ancora attuali in molte parti della provincia di Savona.
Altri due casi significativi di speculazione edilizia nella provincia di Savona sono le ex colonie Bergamasche e Milanesi a Celle Ligure
Le ex colonie Bergamasche, situate in un’area di grande valore paesaggistico, sono attualmente al centro di un’operazione immobiliare avviata nel 2017. Il progetto, gestito dalla società Punta dell’Olmo, prevede la trasformazione di parte degli edifici in appartamenti di lusso, oltre alla creazione di strutture sportive, come campi da padel, calcetto e una piscina da 25 metri
Nonostante l’approvazione delle autorità competenti, compresa la Soprintendenza Archeologia e Belle Arti, ci sono state critiche riguardo all’impatto ambientale e alla gestione del progetto, con alcuni cittadini e rappresentanti locali che hanno presentato esposti per presunte irregolarità edilizie. Questi interventi, che vedono la demolizione di alcune parti dell’edificio e la conservazione di altre, rappresentano un esempio di come l’interesse privato stia modificando il volto di aree storicamente rilevanti della provincia
Le ex colonie Milanesi, situate anch’esse nel comune di Celle Ligure, sono al centro di una possibile riconversione immobiliare. Come nel caso delle colonie Bergamasche, anche qui è previsto un progetto di riqualificazione ad uso residenziale e turistico. Tuttavia, la destinazione finale e i dettagli dell’intervento sono ancora in fase di discussione, con diverse parti in causa che esprimono preoccupazioni simili riguardo al rischio di speculazione edilizia e alla perdita di identità storica di questi luoghi.
In entrambi i casi, le trasformazioni delle ex colonie riflettono una tendenza più ampia nella provincia di Savona, dove la speculazione edilizia ha spesso portato a controversie per la gestione del territorio e la tutela del patrimonio ambientale