Silvia Salis, Renzi e il silenzio dei 5 Stelle

Se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio sull’appartenenza politica della candidata sindaca di Genova Silvia Salis, l’investitura indiretta arrivata nei giorni scorsi da Matteo Renzi lo ha dissipato del tutto. La visita dell’ex premier a Genova per presentare il suo libro è stata l’occasione perfetta per lanciare messaggi nemmeno troppo velati: la sua presenza a fianco di Salis, più simbolica che letterale, basta a chiarire da che parte stia giocando l’ex campionessa olimpica.

Non si tratta solo di un sostegno personale. È una mossa politica ben precisa, che colloca la candidatura di Salis in un’area di centro moderato, quella che fa riferimento a Italia Viva e al suo leader. Che sia una strategia per allargare il campo riformista, come ama dire Renzi, o una semplice operazione di potere locale mascherata da civismo, poco cambia nella sostanza. Il dato politico è ormai chiaro: la candidatura di Salis non nasce in un alveo neutrale, ma ha un preciso collocamento.

E qui arriva l’elemento più interessante, se non addirittura curioso: il silenzio del Movimento 5 Stelle. Quel Movimento che, in occasione delle elezioni regionali liguri, aveva posto un veto fermissimo alla presenza di Italia Viva nella coalizione di centrosinistra. Un veto che portò alla spaccatura. Oggi, invece, nessuna voce critica si leva dai grillini. Nessuna nota ufficiale, nessuna presa di distanza. Un silenzio che suona come un assenso. Oppure come un calcolo politico.

Cosa è cambiato, dunque? È davvero mutata la linea dei 5 Stelle oppure si è aperto un nuovo fronte di trattativa in vista delle amministrative? Il sospetto – ma non troppo – è che il Movimento stia valutando una convergenza tattica, mettendo da parte le vecchie ruggini con Renzi pur di non restare isolato. Un gioco rischioso, che potrebbe disorientare il proprio elettorato e svuotare di significato le posizioni assunte in passato.

Intanto, il quadro si fa più nitido. E anche più contraddittorio. Se Salis diventa il punto d’incontro tra renziani, centrosinistra e (forse) 5 Stelle, allora non si tratta più solo di una candidatura civica. È il primo esperimento, a Genova, di una nuova alleanza trasversale. E come tutti gli esperimenti, potrebbe riuscire. Ma anche esplodere.

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