Lettera Aperta ai Savonesi
appello per una riflessione serena sulla nostra città
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Cari Savonesi, nel cuore di questa crisi economica, da noi particolarmente dura, dobbiamo fare causa comune per rilanciare la nostra città. E’ necessario un grande sforzo di collaborazione, a cui chiamare tutte le culture e le energie vive di Savona, e la condivisione di un nuovo programma per tornare a vivere in una città bella e dove si possa lavorare con occupazioni stabili. Riteniamo che occorra cambiare l’attuale modello di sviluppo improntato quasi esclusivamente sulla costruzione di abitazioni di lusso per i ceti medio alti e di nuovi centri commerciali rilanciando le esigenze dell’artigianato, della piccola industria, del piccolo commercio e del turismo. Noi vogliamo una città diversa, con una amministrazione che ruoti attorno a cinque progetti fondamentali:
1. La realizzazione di una città inclusiva (dove siano a loro agio anziani, bambini, categorie deboli e tutte le culture).
2. La salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni (raccolta differenziata, incentivi alle energie rinnovabili, mobilità sostenibile, acqua pubblica)
3. Una pianificazione urbanistica rispettosa del paesaggio (Priorità del Piano Urbanistico Comunale sul Piano Regolatore Portuale, salvaguardia del fronte mare: No al porto della Margonara, no alle costruzioni a mare di via Nizza e del Priamàr, preservare nelle zone collinari la densità abitativa tradizionale, edilizia popolare, incentivi per la riqualificazione degli edifici esistenti)
4. Una vera partecipazione (primarie, democrazia partecipata, valore delle scelte delle circoscrizioni)
5. La trasparenza dell’azione amministrativa (ruolo strategico del Consiglio comunale rispetto alla Giunta, assenza di deleghe decisionali in bianco)
La realizzazione di una città inclusiva
Gli investimenti economici e di impegno umano verso l’assistenza, la cultura e l’istruzione sono fondamentali per offrire occasioni di incontro e di elaborazione e per sconfiggere il disagio e la vera e propria emarginazione. La laicità, intesa come rifiuto di ogni visione dogmatica, deve costituire una linea di condotta di tutta l’attività amministrativa. Gli interventi devono poi avere come luogo la città nel suo insieme, e non solo le sue zone centrali, perché spesso è proprio nelle periferie che sorgono i maggiori problemi di coesistenza sociale. Pensiamo ad una città che curi le aree verdi e restituisca progressivamente ai pedoni gli spazi oggi occupati dai veicoli, naturalmente accompagnati da interventi che garantiscano zone di sosta a rotazione, anche nel sottosuolo, piuttosto che box privati. Occorre uno sforzo per trovare le risorse per il recupero dei “contenitori storici” (vecchio S. Paolo, Palazzo S. Chiara, Priamar, ecc.), anche attraverso risorse aggiuntive rispetto agli oneri di urbanizzazione da porre a carico dei costruttori privati. Vogliamo infine una città che si ricordi di avere appesa al gonfalone la Medaglia d’oro al Valor Militare per la Resistenza e non smarrisca la memoria storica di coloro che hanno combattuto il nazifascismo e riportato la libertà e la democrazia in Italia, e tra essi quella del Presidente Sandro Pertini.
La salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni
Il Piano del traffico deve essere rivisto in funzione del risparmio energetico e della vivibilità degli spazi urbani, attraverso la realizzazione di zone a traffico limitato, zone pedonali e piste ciclabili. La gestione rifiuti, visto che Savona non ha raggiunto gli obbiettivi di legge, richiede una svolta netta e l’adozione di tutte le misure necessarie per giungere almeno al 65% di raccolta differenziata per il 2012, anche con l’attivazione del servizio di raccolta della frazione umida del rifiuto. L’acqua deve rimanere pubblica, così come i terreni demaniali.
Una pianificazione urbanistica rispettosa del paesaggio La valorizzazione del territorio, e la salvaguardia dei suoi aspetti più significativi, sono essenziali per il rilancio economico della città, per la creazione di nuovi posti di lavoro e per una migliore vivibilità delle aree urbane. Le scelte urbanistiche devono essere indirizzate a soddisfare i bisogni di lavoro, svago, cultura e socializzazione delle persone e non essere, invece, subordinate agli interessi speculativi dei singoli. Savona non ha necessità di nuove abitazioni residenziali per ceti medio-alti né di nuovi centri commerciali. Savona ha invece necessità di conservare le sue aree produttive a vocazione industriale ed artigianale, da destinare a produzioni tecnologicamente avanzate e non inquinanti, e deve sostenere il tessuto commerciale cittadino. Il consumo del territorio inedificato deve ridursi drasticamente fino a scomparire a favore del riutilizzo delle aree dismesse e particolare cura deve essere riservata alla difesa del suolo. Il porto della Margonara non è necessario e non dovrà essere costruito e se occorrono nuovi posti barca questi possono essere realizzati nella zona della stazione Miramare delle funivie. La zona attorno al Priamar non deve in alcun modo subire ulteriori edificazioni residenziali e la zona di via Nizza richiede un recupero complessivo fatto più di spazi pubblici ed attività turistiche che di abitazioni private.
Una vera partecipazione Il coinvolgimento nelle scelte dei cittadini interessati è una risorsa preziosa ed essenziale per migliorare la qualità e l’efficacia dell’azione amministrativa. Partendo dal basso, dalle richieste e dai dubbi di tutti, attraverso un dibattito incentrato sul buonsenso e sulla moderazione, si possono raggiungere grandi e ambiziosi obiettivi. In tal modo il programma definitivo potrebbe essere scritto anche in ragione dell’esito della consultazione e così pure l’attribuzione degli incarichi di responsabilità. Il decentramento eletto democraticamente e con risorse proprie rimane una risorsa importante per affrontare e risolvere i piccoli e grandi problemi dei singoli quartieri.
La trasparenza dell’azione amministrativa La responsabilità delle scelte deve appartenere agli organismi democraticamente eletti e non essere delgata ad altre autorità o, peggio, a gruppi di potere privati. Per dare corpo e sostanza alla nostra democrazia occorre riaffidare un ruolo strategico al Consiglio Comunale, che deve indirizzare e controllare le decisioni del sindaco e della giunta. Il dibattito in consiglio comunale deve essere portato a conoscenza dei cittadini anche attraverso la trasmissione via web/Tv. L’apparato amministrativo deve essere dimensionato in funzione delle effettive esigenze della città, riducendo al minimo necessario gli incarichi di consulenza ed eliminando le deleghe in bianco. Sel, noi per savona, pensionati&consumatori, verdi |