Sciopero dei calciatori

LA GENEROSITA’ DEGLI ALTRI  

Succede in Italia e solo.   I contratti che legano le grandi società sportive ai propri calciatori, prevedono che quest’ultimi percepiscano al netto lo stipendio, esentasse, nel senso che le società debbono direttamente farsi carico per quanto dovuto al fisco

Se pur corretta nei numeri e nell’adempimento degli obblighi fiscali’ tale prassi è un’anomalia tutta italiana in senso legislativo.   
Da tale incongruenza, e da probabile incompletezza di forma o di vizio nei contratti stipulati tra le parti, è scaturito il contenzioso di che debba farsi carico della cosidetta’ tassa di solidarietà’ riferita alla recente manovra finanziaria ‘salva Italia’: con l’attuazione di una giornata di sciopero da parte dei giocatori, la prima del campionato ma con altre a seguire se non si troverà un accordo.    
Non entriamo in merito a questioni giuridiche, di chi abbia torto o ragione: semplicemente, noi banali cittadini allocchi che nel corso di  una vita non guadagniamo tanto quanto alcuni di questi fortunati signori in un solo anno, non comprendiamo del  perchè di tale mancanza di sensibilità e umana solidarietà: basterebbe, per  salvare dignità e portafoglio versare ciascuno, società e calciatori, semplicemente la metà del dovuto (impensabile un gesto di  ‘italica generosità’, cioè entrambi le parti farsi carico totale dell’importo) dando così prova di buon esempio e gratitudine se non fosse altro per la loro fortunata esistenza.   
Che poi, a pensarci bene, in tempi di crisi e di proteste sociali, coerentemente potremmo noi tifosi disertare gli stadi con uno sciopero ad oltranza. 
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