Chi l’avrebbe mai detto? Da Montecitorio al campo del balon, la pallapugno, anche i politici azzurri si danno allo sport. Enrico Costa, parlamentare e presidente di lungo corso della federazione Pallapugno, è stato riconfermato con il 97,2% dei voti. Al suo fianco, come vice, il fedelissimo Marco Scajola. Chiamatela coincidenza, ma guarda caso la pallapugno è praticata giusto nel Basso Piemonte e nella Liguria di Ponente… esattamente nei collegi elettorali di Costa e Scajola. Se non è destino, poco ci manca.
Mentre negli sferisteri il grido “Forza Italia!” rimbomberà sempre più potente (sarà per il tifo o per direttiva federale?), il presidente Costa, in carica dal lontano 2005, consolida il suo ruolo nel settore. Costa, uomo dai mille ritorni, da Alfano a Calenda e infine al “partito madre,” è una sorta di moschettiere della politica azzurra, sempre pronto a rientrare in campo. E parlando di rientri, chi meglio di Marco Scajola? Nipote del celebre Claudio Scajola e lui stesso un “figliol prodigo” della politica, dopo aver flirtato con il movimento di Giovanni Toti, è tornato in seno a Forza Italia, con tanto di benedizione. A breve dovrebbe persino ottenere una poltrona nella giunta di Marco Bucci a Genova. Insomma, per Scajola, il carnet è sempre più ricco, e perché non aggiungere anche una carica sportiva alla collezione?
È evidente che Costa e Scajola non puntano solo a governare il pallone della pallapugno, ma a rinvigorire il vessillo politico anche sul campo, o meglio, sul muro degli sferisteri. E chissà, magari un domani li vedremo lanciare il balon con un’eleganza istituzionale che solo i politici possono avere.