L’incontro tra le città di Savona, Torino e Cuneo per la firma del nuovo protocollo d’intesa sulle infrastrutture è iniziato con una nota di colore (o meglio, di grigio asfalto congestionato). Nonostante l’accordo ambizioso per migliorare i collegamenti tra Liguria e Piemonte, alcuni partecipanti sono arrivati in ritardo. Ironia della sorte? Bloccati dal traffico! Già, proprio il problema che l’accordo intende risolvere ha colpito i rappresentanti mentre si dirigevano a questa riunione “strategica”.
L’accordo siglato mira infatti a rilanciare il dialogo tra le tre città, nonché a sollecitare il Governo e le Regioni ad agire per affrontare con urgenza le ormai storiche carenze infrastrutturali di autostrade, strade e ferrovie che dovrebbero unire questi territori e, in teoria, rendere più agevoli gli spostamenti. “Un patto fra territori”, lo definisce il sindaco di Savona, Marco Russo, sottolineando come questa intesa dovrebbe rafforzare l’idea di un “Nord-Ovest unito”. Resta da vedere se sarà più efficace del suo piano del traffico che tanti problemi sta creando in città.
Lo stesso sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha evidenziato come questo protocollo ponga le basi per uno sviluppo integrato, facendo notare che l’economia e il turismo dipendono da connessioni funzionali ed efficienti. Certo, quando si arriva in ritardo per via delle code, ci si rende conto che il potenziale c’è, ma mancano ancora… i mezzi per sfruttarlo.
Dall’altra parte, la sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero, ha ricordato quanto sia cruciale per il suo territorio: tra tunnel chiusi e linee ferroviarie che sembrano ancora ferme al binario unico di metà Novecento, pare che l’innovazione si sia fermata alla frontiera. E qui il sorriso è amaro: con la chiusura del tunnel di Tenda e la precarietà della linea Cuneo-Ventimiglia, Cuneo è praticamente “tagliata fuori” da una rete infrastrutturale moderna.
A conclusione, il presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra territori. Ma dopo le foto di rito e le firme in bella vista, la domanda resta: quanto sarà lunga la strada (e quante saranno le code) prima che questo protocollo porti risultati tangibili?
Un incontro storico, dunque, che ha permesso di mettere nero su bianco un progetto comune. Ora non resta che attendere i miglioramenti promessi, con la speranza che alla prossima riunione non si ripeta il simpatico “controtempo” di oggi.