Savona si svuota: giovani in fuga da un territorio che non li vuole più

Un’intera generazione ha già fatto le valigie. Oltre 20 mila giovani tra i 20 e i 40 anni hanno lasciato la provincia di Savona negli ultimi quindici anni. Un esodo silenzioso ma inarrestabile, che non ha bisogno di titoli sensazionalistici: bastano i numeri, quelli diffusi da Istat e rielaborati dalla Camera del Lavoro di Savona. La diagnosi è netta: il savonese è diventato un territorio ostile per chi sogna un lavoro stabile, una casa, un futuro.

Non si tratta solo di statistiche, ma di vite spezzate tra contratti a termine, stipendi da fame e costi della vita insostenibili. Il 92% dei nuovi occupati nel 2024 ha un contratto precario. È difficile mettere su famiglia, ancora più difficile pensare a un figlio. E anche solo trovare un tetto sotto cui vivere o un autobus che porti al lavoro sembra un’impresa.

«Il lavoro povero è il nemico numero uno della nostra provincia», denuncia Andrea Pasa, segretario provinciale della CGIL. «Parliamo di giovani costretti a scegliere tra precarietà o fuga. Non è più solo una questione occupazionale, ma esistenziale: chi resta, spesso lo fa per rassegnazione, non per scelta».

A peggiorare il quadro, ci sono gli effetti di un inverno demografico ormai cronicizzato. La provincia invecchia, le nascite crollano e i servizi arrancano. Le città si svuotano e le periferie si trasformano in deserti urbani. Il futuro si allontana, anno dopo anno, contratto dopo contratto.

«Non possiamo continuare a stupirci dei dati sulla denatalità e poi restare immobili di fronte a un mercato del lavoro che non offre dignità né sicurezza – prosegue Pasa –. È ipocrita piangere sul crollo demografico mentre si accettano salari da fame e si chiude un occhio sui diritti calpestati».

La CGIL rilancia l’urgenza di misure concrete: serve una nuova stagione di investimenti, non solo per garantire occupazione, ma per renderla stabile, giusta, coerente con i percorsi formativi e soprattutto dignitosa. La battaglia parte anche da cinque referendum sul lavoro e la cittadinanza, in programma per l’8 e 9 giugno, che puntano a eliminare alcune delle più gravi distorsioni nei contratti e nelle tutele.

Nel frattempo, nel cuore di Savona, oggi pomeriggio farà tappa “Una carovana per la cittadinanza”, iniziativa promossa da CGIL e Arci a livello nazionale. Appuntamento alle 16:30 in piazza Mameli: un’occasione per discutere, confrontarsi e soprattutto non voltarsi dall’altra parte.

Perché la fuga dei giovani non è solo un dato da leggere. È un grido che chiama tutti, politica, istituzioni e cittadini, a una presa di coscienza collettiva.

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