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Savona, Oggi sabato 9 e sabato 16 settembre il M5S sarà in piazza Sisto IV a Savona per la raccolta firme a sostegno del salario e gazebo contro il rigassificatore

Oggi sabato 9 e sabato 16 settembre il M5S sarà in piazza Sisto IV a Savona dalle 16 per la raccolta firme a sostegno della petizione sul salario minimo a 9 euro lordi l’ora per chiedere alla maggioranza e al Governo che accelerino l’iter di approvazione.

“Si tratta di una priorità per questo paese e non si può più aspettare, soprattutto ora che l’inflazione galoppante erode il potere d’acquisto in particolare delle classi meno abbienti. Le preoccupazioni del governo sul provvedimento sono solo strumentali perché non ci sarà alcun indebolimento della contrattazione collettiva anzi varrà l’opposto – spiega il consigliere comunale pentastellato Federico Mij – Le tipologie di contratti collettivi con paghe da fame non sono molte ma riguardano parecchi cittadini, pensiamo per esempio alla vigilanza privata. L’Italia è l’unico paese in UE dove i salari sono diminuiti negli ultimi 30 anni e questo significa che una legge sul salario minimo non è più rinviabile”.

“Approfitteremo di queste occasioni per sensibilizzare i cittadini contro la scellerata decisione di Snam e Toti di installare il rigassificatore di fronte alle spiagge di Savona e Vado Ligure. La Golar Tundra verrà piazzata a 4 chilometri al largo di Vado Ligure e oltre al seppur remoto rischio di incidente catastrofico la nave rigassificatrice comprometterà a livello paesaggistico, ambientale, urbanistico e quindi anche sociale il nostro territorio – ha proseguito Mij – I tentativi di rilanciare a livello turistico il nostro capoluogo risulteranno totalmente inutili perché turismo, in particolare quello balneare, e Golar Tundra non possono coesistere. Vado Ligure sarà caricata di un’altra servitù. Località Gagliardi a Quiliano vedrà distrutti i propri albicocchi. I valori dei nostri immobili scenderanno. Tutto questo per legarci per ulteriori 17 anni a una fonte fossile che fornirà circa il 7% del fabbisogno annuo italiano di gas quando nel 2050 dovremmo raggiungere la neutralità climatica. Una scelta di politica energetica con scarsissimi benefici: se infatti l’installazione del rigassificatore a Piombino serviva in via emergenziale per sopperire alla mancanza del gas russo, la scelta di rifornirsi per altri 17 anni con GNL altamente costoso è di medio lungo termine che nulla ha a che vedere con l’emergenza nazionale in cui ci siamo trovati nel 2022. Il savonese non merita di essere considerata una discarica per opere impattanti, che altre realtà non vogliono, non siamo cittadini di serie B”.

Savonanews

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